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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cinquecento pugliesi in quarantena fiduciaria per il Coronavirus, volontari della Protezione civile in campo per l'assistenza

L'annuncio del presidente Emiliano: le organizzazioni di volontariato attivate per l'assistenza ai cittadini coinvolti dall'emergenza Covid-19 "con tutte le precauzioni del caso e il sostegno della Regione Puglia"

I volontari della Protezione civile in campo a sostegno di quei cittadini costretti alla quarantena fiduciaria, o che comunque scelgono di rimanere in casa a scopo precauzionale, a causa dell'emergenza Coronavirus. "In Puglia nessuno deve sentirsi solo", afferma il presidente Emiliano annunciando che la Regione sta  "schierando un vero e proprio esercito di volontari per dare loro ogni tipo di supporto: sono i volontari della Protezione civile della Regione Puglia chiamati a raccolta per fronteggiare questa emergenza. Pugliesi che aiutano altri pugliesi con piccoli gesti che però in questo momento hanno un enorme valore. Ovviamente con tutte le precauzioni del caso e il sostegno della Regione Puglia”.

Cinquecento pugliesi in quarantena fiduciaria

Ad oggi in tutta la Puglia sono circa 500 le persone che si trovano in quarantena fiduciaria (obbligo di rimanere a casa con sorveglianza attiva, a seguito di contatto stretto con un caso positivo al Covid 19). A queste, si aggiunge un’altra fascia di popolazione, in particolare persone rientrate dalle zone gialle (regioni e province con focolaio) alle quale i medici di famiglia hanno consigliato la permanenza domiciliare a casa sempre per motivi precauzionali. Ci sono poi le situazioni delle persone più fragili o anziane che, giustamente, per evitare rischi stanno rimanendo in casa: saranno i Comuni, attraverso i COC (centri operativi comunali) a individuarle e a metterle in contatto con la rete dei volontari della protezione civile per ricevere il supporto necessario. Il provvedimento è stato inviato ai Sindaci pugliesi, ai coordinamenti del volontariato della Protezione civile BA/BT/FG/BR/LE/TA, ai presidenti delle associazioni di volontariato iscritte all’elenco regionale di protezione civile e all’Anci.

I volontari pugliesi, una rete preziosa 

Il vice presidente della Regione Puglia Antonio Nunziante dichiara: “Il ruolo dei volontari nei momenti di emergenza è sempre fondamentale. Così come è importante coordinarli e indirizzare le loro energie dove più serve. In questo momento anche piccoli gesti quotidiani come quello di fare la spesa diventa fondamentale per tantissime persone. Fare rete anche in questo caso è la migliore risposta”. Ruggiero Mennea, consigliere delegato alla Protezione civile dichiara: “Sempre presente il nostro esercito di volontari che non si risparmierà anche in questo caso di particolare difficoltà della popolazione pugliese. La vocazione alla solidarietà dei nostri volontari consentirà di realizzare un supporto di assistenza fondamentale per i cittadini più fragili attraverso l’attivazione di un vero e proprio cordone umanitario. Nessun cittadino deve sentirsi solo o abbandonato in un momento in cui deve prevalere il senso di comunità e di fratellanza. Ora più che mai, dobbiamo essere una cosa sola”. “In Puglia - spiega Mario Lerario, dirigente sezione Protezione civile - ci sono 311 associazioni iscritte all'elenco di volontariato della protezione civile che coprono l’intero territorio. Ogni associazione conta dai 15 ai 20 operativi e fino a 30 iscritti. Questo significa che oggi stiamo attivando una rete che all’occorrenza può arrivare a 4500 volontari operativi all'insegna dell'ut unum sint che caratterizza la cultura di protezione civile”.

Che cosa potranno fare i volontari

Secondo le disposizioni della Regione, "i Comuni che attiveranno i COC (centri operativi comunali, ndr) e organizzeranno servizi di assistenza a domicilio per le persone in quarantena domiciliare (per es. rifornimento di generi di prima necessità, farmaci, pasti preconfezionati...), potranno avvalersi delle associazioni locali di volontariato di Protezione Civile iscritte negli elenchi regionali". I volontari impiegati - specifica ancora il provvedimento - non dovranno avere contatti fisici con le persone in quarantena domiciliare, mentre sono ammessi contatti telefonici. I volontari quindi "non avranno necessità di utilizzo di DPI, ma potranno dotarsi di guanti monouso (in nitrile o vinile). Per un uso corretto dei guanti, dovrà essere effettuato il lavaggio delle mani prima e dopo aver indossato i medesimi. Si evidenzia ad ogni buon conto che eventuali contatti casuali con le persone in quarantena domiciliare dovranno rispettare comunque la distanza di sicurezza di almeno un metro. Naturalmente il Sindaco e la sua struttura (COC) potranno individuare altre soluzioni che comunque debbono preservare il volontario da contatti diretti con la persona da assistere. Le spese dei beni acquistati sono a carico delle persone da assistere. Nell’eventualità̀ di dover consegnare quanto necessario (farmaci, viveri, pasti preconfezionati ecc), le persone da assistere potranno indicare le rispettive necessità attraverso il COC che trasferirà l’informazione al volontario o direttamente al volontario per via telefonica o altro mezzo informatico, che dovrà comunque essere comunicato al COC".

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