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Cronaca Bari Vecchia / Piazza Libertà

Comune, la protesta dei raccoglitori di ferro: “Lavoriamo per pochi euro, il governo non ci tolga la dignità”

Davanti a Palazzo di Città la manifestazione dei rigattieri contro le norme previste dal Collegato ambientale entrato in vigore oggi: "Ci obbligano ad aprire una partita Iva, ma a malapena riusciamo a guadagnare il necessario per vivere"

“Il governo ci chiede di aprire una partita IVA, di pagare le tasse, di avere un formulario. Ma noi guadagniamo 10, 20 euro al giorno, che a malapena bastano per far sopravvivere le nostre famiglie. Non ci possono chiedere questo, è assurdo, è sbagliato. Non possono toccare la nostra dignità. Chiediamo solo per poter lavorare”.

A parlare sono gli ‘ambulanti del ferro’, i rigattieri –“Siamo 700 nella sola città di Bari”, dicono - che ogni giorno si guadagnano da vivere raccogliendo materiale ferroso da rivendere alle ditte di smaltimento. Questa mattina, molti di loro si sono dati appuntamento davanti a Palazzo di Città, per manifestare contro le norme inserite nel Collegato ambientale (che si rifà ad una legge del 2006) entrato in vigore oggi, come l’obbligo di iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali e l’apertura di una partita IVA. Ma con i guadagni bassissimi del loro mestiere,  dicono, è impossibile fare quello che il governo chiede, senza contare che molti di loro,  che fanno questo lavoro da sempre, non avrebbero alcuna possibilità  di guadagnarsi da vivere diversamente.

Per questo i manifestanti hanno chiesto un incontro al sindaco Decaro,con la speranza che possa farsi portavoce delle loro istanze a Roma. Il primo cittadino ha incontrato una delegazione degli ambulanti, dichiarando da parte del Comune la disponibilità a supportare, attraverso accordi con le associazioni di categoria, chi vorrà sostenere il corso per l’iscrizione all’albo presso la Camera di Commercio.
 

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