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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Acquaviva delle Fonti

Travolta dal treno, Acquaviva e Cassano piangono Angela. Il sindaco Carlucci: "Da anni progetto di riqualificazione della stazione bloccato"

La tragedia di sabato sera: le due comunità proclameranno il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Intanto non si placano le polemiche sulle condizioni in cui versa lo scalo ferroviario, e il primo cittadino parla di un progetto presentato dal Comune ma fermo dal 2014 "per incomprensibili cavilli"

Un terribile incidente, una tragica fatalità che ha lasciato incredule due comunità. Acquaviva e Cassano piangono Angela Giancaspero, la 16enne che ha perso la vita sabato sera dopo essere stata travolta da un treno nelle immediate vicinanze della stazione di Acquaviva.

Come annunciato nelle scorse ore, i due Comuni proclameranno il lutto cittadino nel giorno dei funerali della ragazza.

Intanto però il terribile incidente di sabato ha riacceso l'attenzione su quanto accade nella stazione ferroviaria di Acquaviva, spesso punto di ritrovo per gruppi di giovani, come ha spiegato lo stesso sindaco Carlucci che solo poche ore prima dell'incidente - ha raccontato - si era recato nella stazione con la Polizia locale, invitando i ragazzi "a trascorrere il loro tempo in altri luoghi più sicuri della città". Ed è stato sempre lo stesso primo cittadino, nelle scorse ore sulla sua pagina Fb, a riferire di un progetto di riqualificazione della stazione proposto dal Comune ma di fatto fermo. "Sono trascorsi più di 7 anni da quando, con l'assessore Busto (scomparso proprio pochi giorni fa, ndr) - scrive Carlucci - proponemmo a Rfi di riqualificare l'area interna alla stazione per creare una velostazione, un luogo per cicloturisti come quelli che sono presenti ormai in molte località d'Europa. Dal 2014 il Comune, dopo mille incontri, progetti e alte peripezie burocratiche ha presentato un progetto ed è riuscito a ottenere 300mila euro dalla Regione ma tutto è fermo per incomprensibili cavilli". "Nel frattempo - prosegue Carlucci - Austacio non c'è più e l'area ferroviaria di Acquaviva è rimasta quello che era sette anni fa: uno spazio degradato e mal frequentato dove non esiste alcun controllo né presidio di socialità. La tragedia che è avvenuta ieri non ci esime dall'interrogarci su cosa non funziona in una comunità se gli unici spazi di aggregazione che siamo in grado di offrire sono questi. E se ci sono nostre responsabilità, saremo pronti a riconoscerle. Vorremmo incontrare i giovani, parlare con loro, capire. Ma qualcuno - conclude il primo cittadino - ci deve spiegare perché Rfi sta bloccando da anni un progetto di riqualificazione a costo zero per l'azienda - finanziato dalla Regione e dal nostro Comune - di uno spazio che non è neppure in grado di controllare".

(foto di repertorio)
 

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