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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ecomafie, presentato il rapporto 2016: "Puglia quarta in Italia per reati ambientali"

Presentata la ricerca annuale di Legambiente: in diminuzione gli illeciti riguardanti cemento e rifiuti, in aumento quelli nella filiera agroalimentare

La Puglia passa dal primo al quarto posto nella classifica degli illeciti ambientali accertati in Italia e la provincia di Bari è al decimo posto nazionale con 636 infrazioni complessive: sono alcuni dei dati più salienti del Rapporto Ecomafie 2016,  presentato questamattina nella sede regionale di Legambiente: il dato complessivo italiano conta 27.745 reati commessi, 76 al giorno, ovveco oltre 3 all'ora. Calano le infrazioni nel ciclo del cemento e dei rifiuti. Crescono, invece, gli illeciti nella filiera agroalimentare, i reati contro gli animali e soprattutto gli incendi. Scende, al contrario, il business delle ecomafie che nel 2015 è stato di 19,1 miliardi, quasi tre miliardi in meno rispetto all’anno precedente (22 miliardi). Nella nostra regione sono state accertate 2437 infrazioni, l'’8,9% del totale nazionale, 1.962 persone denunciate e 10 arrestate, a cui si aggiungono 717 sequestri effettuati.

"Diminuiscono i reati legati al ciclo dei rifiuti e del cemento, quelli contro la fauna mentre preoccupano gli illeciti legati alla filiera dell’agroalimentare. Una inversione di tendenza - ha spiegato il preisdente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini - dovuta sia agli effetti del nuovo sistema sanzionatorio introdotto dalla nuova legge sugli ecoreati ma anche alla costante attività di controllo, contrasto e repressione delle forze dell’ordine e della magistratura, che sta giocando un ruolo importante soprattutto sotto il profilo della deterrenza. A tal proposito ricordiamo l’impegno della Procura di Bari sulle strategie di contrasto al traffico internazionale illecito di rifiuti e della Procura di Lecce sull’abbattimento degli immobili abusivi. A questo si aggiunge il lavoro di monitoraggio e controllo svolto in tutta la regione dalle forze dell’ordine (Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri), coordinate operativamente da diversi anni grazie a un Accordo Quadro promosso e finanziato dalla Regione e che si avvale delle competenze scientifiche di Cnr e Arpa Puglia".

 Alla conferenza era presente anche il Procuratore capo di Bari, Giuseppe Volpe che ha parlato anche della lentezza della Giustizia in Italia, proprio in materia di reati ambientali: "In occasione del mio insediamento a Bari, due anni fa - ha rilevato - ho trovato una situazione di totale abbandono del settore delle esecuzioni penali degli ordini di demolizioni dei manufatti abusivi per i quali c'erano sentenze definitive che contemplavano l'ordine di demolizione. Abbiamo rinvenuto 230 sentenze definitive dal 1997 a oggi con ordine di demolizione non eseguito dalla Procura" aggiungendo che "eseguire oggi un'ordinanza emessa nel '97 è un fallimento per lo Stato".

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