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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Restaurato il polittico di Vivarini, l'opera torna nella Pinacoteca provinciale

Restaurato in collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano, grazie al contributo di Prada, da oggi il polittico tornerà ed essere esposto nel museo di via Spalato

Il polittico di Antonio Vivarini torna a nuova vita. L'opera del pittore veneto, risalente  al 1467 e custodita nella Pinacoteca provinciale, da oggi tornerà ad essere esposta nel museo di via Spalato.

Il restauro dell'opera, in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), è stato realizzato grazie al contributo di Prada, che a giugno scorso, in occasione del suo "sbarco" a Bari, annunciò di voler finanziare il recupero di due opere pugliesi: il polittico di Vivarini, appunto, e un pozzo del 1500 all'interno dell'abbazia di Santa Maria di Cerrate, a pochi chilometri da Lecce.

I lavori di restauro, eseguiti da Giovanni Boraccesi con la direzione di Clara Gelao e l’alta sorveglianza della Soprintendenza BSAE della Puglia, sono stati presentati nel corso di un incontro che si è tenuto questo pomeriggio all'interno della Pinacoteca. Oltre che il restauro, a seguito del quale è stato predisposto un nuovo allestimento del polittico che consente anche la visione di alcuni disegni a carboncino, opera della bottega dei Vivarini,  tracciati sul retro di tre delle tavole, è stato presentato un volume, a cura di Clara Gelao, edito dalla casa editrice Marsilio di Venezia, con contributi della stessa Gelao e di Giovanni Boraccesi, nonché di un team formato da Alessandro Monno, Inez D. van der Werf, Rocco Laviano, Luigia Sabbatini, dell’Università di Bari, che ha effettuato le indagini diagnostiche preliminari al restauro.

L'intervento di recupero dell'opera ha riguardato i cinque scomparti del polittico – raffiguranti l’Imago pietatis, san Ludovico da Tolosa, san Francesco d’Assisi, san Giovanni Battista, sant’Antonio da Padova – conservati nel museo, parti superstiti di un più grande insieme, formato da almeno dieci tavole (di cui tre, appartenenti al registro superiore, e raffiguranti santa Chiara, sant’Agostino e san Bernardino da Siena, sono conservate nel Museo Diocesano di Andria). Il restauro è partito dalla disinfestazione delle tavole per  poi riportare alla luce i colori originari dell'opera, attraverso la rimozione delle vernici ossidate.

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