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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Riciclaggio, blitz della Dia: dieci arresti, sotto sequestro un ristorante del centro

In manette presunti affiliati al clan Capriati. Sequestrati beni per oltre due milioni di euro, tra cui anche un noto locale in piazza del Ferrarese

Reimpiegavano il denaro proveniente dagli affari illeciti del clan in attività commerciali e investimenti finanziari: a finire in manette, con un blitz della Direzione Investigativa Antimafia scattato alle prime luci dell'alba, dieci presunti affiliati al clan Capriati (un'altra persona è latitante), accusati di riciclaggio, impiego di capitali illeciti in attività economiche e intestazione fittizia di beni.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

SIGILLI AD UN NOTO RISTORANTE DEL CENTRO - L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per oltre due milioni di euro, tra cui attivita' imprenditoriali, immobili e numerose auto e motocicli, conti correnti bancari e rapporti finanziari presso numerosi istituti di credito. Tra i beni sequestrati, anche un noto ristorante della città vecchia di Bari, in piazza del Ferrarese. Un ristorante che in pochissimo tempo, dopo il cambio di gestione - ex 'Oolivoo', del quale anche il cantante pugliese Albano Carrisi, del tutto estraneo all'operazione della Dia, aveva una quota societaria pari al 3%) - e un nome tutto nuovo, era riuscito a guadagnarsi anche l'attenzione dei recensori di Tripadvisor. La Dia ha inoltre sequestrato quattro immobili, due a Bari e due ad Acquavia delle Fonti, un garage nel quartiere Madonnella, autorimesse, autolavaggi, una concessionaria di Modugno, al cui interno sono state censite 150 auto, e numerosi conti correnti bancari. Tra le persone arrestate - a quanto si è appreso - ci sono anche tre donne, una delle quali avrebbe avuto nella organizzazione un ruolo di rilievo.

"LABELLARTE ESTRANEO AL CLAN CAPRIATI", LA NOTA DEL LEGALE

Gli arresti sono dall'indagine denominata "Adria", avviata nel maggio 2010 dalla Procura distrettuale di Bari e relativa a investimenti ed impieghi di denaro derivante da attività illecite da parte di un esponente di rilievo del clan Capriati.

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