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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Monopoli

'Furbetti del cartellino' all'ospedale di Monopoli, in 30 a processo per truffa aggravata, falso e peculato

La decisione del gup del Tribunale di Bari relativamente ai presunti illeciti tra il 2018 e 2019. Contestualmente due operatori tecnici sono stati condannati alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione e tre dottoresse, all'epoca tirocinanti, sono state assolte "per non aver commesso il fatto".

Rinvio a giudizio per i presunti casi di assenteismo all'ospedale di Monopoli. Su decisione della gup del Tribunale di Bari, Maria Teresa Romita, andranno a processo 30 ex impiegati del 'San Giacomo', mentre altri 10 imputati sono stati prosciolti "per particolare tenuità del fatto". Lo riporta l'Ansa. Contestualmente all'udienza preliminare, si è concluso il processo nei confronti dei cinque imputati che avevano chiesto il rito abbreviato: due operatori tecnici sono stati condannati alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione e tre dottoresse, all'epoca tirocinanti, sono state assolte "per non aver commesso il fatto".

Secondo le indagini dei carabinieri, che si sono concentrate sul periodo 2018-2019, sarebbero state sottratte all'ospedale in quattro mesi circa 660 ore di servizio da medici, infermieri, amministrativi e personale tecnico, per un danno complessivo stimato ai danni della Asl pari a 25mila euro. Agli imputati che saranno processati a partire dal 5 dicembre, sono contestati i reati di truffa aggravata, falso e peculato.
Grazie a cinque telecamere installate ai varchi di accesso della struttura sanitaria, è stato documentato che medici, infermieri e operatori tecnici si sarebbero assentati dal posto di lavoro per andare a fare acquisti, al bar o alle case al mare, tramite false registrazioni dell'entrata e dell'uscita, facendo cioè timbrare il proprio cartellino a familiari, colleghi o conoscenti. In alcuni casi avrebbero giustificato, con presunte false dichiarazioni, la mancata registrazione per "avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento". L'inchiesta nel luglio 2019 portò all'arresto di 13 persone, tra le quali i sette primari rinviati a giudizio (Angelamaria Todisco, Gianluigi Di Giulio, Rinaldo Dibello, Egidio Dalena, Vincenzo Lopriore, Filippo Serafino, Sabino Santamato), e per altri venti indagati era stato disposto l'obbligo di dimora.

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