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Cronaca

Tensioni con i giornalisti nel comitato di Di Paola, Assostampa: "Inaccettabile"

L'Assostampa stigmatizza l'episodio avvenuto questa mattina al termine della conferenza stampa convocata

"Quanto avvenuto questa mattina nel corso della conferenza stampa del candidato sindaco del centrodestra di Bari, Domenico Di Paola, così come riferito dai giornalisti che vi hanno partecipato, va stigmatizzato con forza e respinto con determinazione".

Così in una nota l'Assostampa commenta l'episodio avvenuto questa mattina nel comitato elettorale di Mimmo Di Paola, dove si sono registrati momenti di tensione un sostenitore del candidato sindaco e alcuni giornalisti.

"E´ inaccettabile che i giornalisti che hanno posto domande considerate scomode siano stati irrisi e insultati da terze persone estranee, presenti non si capisce a quale titolo. Ancor più grave é quanto accaduto a margine della conferenza stampa, quando il signor Paolo Lepore, cognato e sostenitore del candidato Di Paola, ha aggredito verbalmente il collega Ninni Perchiazzi. Inqualificabile e´ poi il comportamento di un non meglio identificato energumeno, qualificatosi come servizio d´ordine del candidato, che ha cercato di impedire alle telecamere di riprendere la scena. Nell´esprimere solidarietà a Ninni Perchiazzi e agli altri colleghi, e´ bene ricordare che é legittimo, oltre che normale, che in una conferenza stampa si crei un contraddittorio, anche aspro, fra chi illustra fatti ed esprime opinioni e i giornalisti, chiamati ad esercitare la loro professione sempre con spirito critico. Inconcepibile é la moda dei politici baresi di tutti gli schieramenti di convocare conferenze stampa, portandosi dietro claque più o meno rumorose o alla presenza schiere di adulatori. A questa cattiva abitudine bisogna dire basta. E´ pertanto auspicabile che, d´ora in avanti, i giornalisti abbandonino le conferenze stampa, da chiunque siano convocate, che si svolgono alla presenza di sostenitori di politici o di rappresentanti delle istituzioni. La dignità e il decoro della professione giornalistica passa anche attraverso la distinzione fra chi lavora per informare e chi, invece, partecipa alle conferenze stampa per disturbare, intimidire o, più semplicemente, per fare propaganda".

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