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Cronaca

Rivolta al Cara, in aula il racconto di una testimone: "Fu un inferno"

La testimonianza una dirigente di polizia durante il processo che vede imputati 31 ospiti del centro di accoglienza per gli scontri del 1 agosto 2011: "Ci accerchiarono, eravamo sotto assedio"

"Fu un inferno. Le nostre macchine completamente distrutte, decine di uomini feriti, lanci di massi e spranghe di ferro e materassi incendiati". Rosa Romano, dirigente di polizia alla Questura di Bari, ricostruisce in aula i momenti della rivolta al cara di Palese del 1° agosto 2011. Una vera e propria guerriglia, alla quale presero parte circa 300 ospiti del centro di accoglienza (45 dei quali poi identificati), che istigati da tre ospiti del Cara - secondo la ricostruzione fatta dalla Procura -  organizzarono la protesta con l'obiettivo di accelerare le pratiche per i permessi di soggiorno e il riconoscimento dello status di rifugiati.

"Ad un certo punto - racconta la dirigente, citata come testimone nel processo - ci avevano accerchiati e avevano assediato il modulo di polizia lanciando bottiglie e pietre contro porte e finestre. Un inferno, mentre le famiglie di migranti con bambini che non prendevano parte alla rivolta si riparavano all'interno dei moduli abitativi". Armati di sassi, spranghe di ferro, bastoni, zappe, rastrelli e bottiglie di vetro, i rivoltosi danneggiarono la struttura del Cara, auto e mezzi sulla vicina ferrovia e sulla Statale 16, bloccando i treni e la circolazione stradale per ore e causando anche il ferimento di un centinaio di agenti dello Forze dell'Ordine intervenuti per contenere la rivolta.

Nel processo in corso dinanzi alla prima sezione collegiale del Tribunale di Bari sono imputate 31 persone, accusate di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, blocco ferroviario, interruzione di pubblico servizio, danneggiamenti, incendi e violenza privata. Tra gli imputati uno dei tre presunti capi della rivolta, il 36enneSankara Maliki del Burkina Faso, che risponde anche di istigazione a delinquere. Il processo è stato aggiornato al 7 marzo 2014. Parteciperà all'udienza Mada Kabobo, il 31enne ghanese imputato per la rivolta ma l'unico ancora detenuto perché all'alba dell'11 maggio scorso ha aggredito e ucciso a picconate tre passanti alla periferia di Milano.

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