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Cronaca

"Rompere il silenzio", dalla Provincia un progetto contro la violenza sulle donne

Un piano di interventi locali con il coinvolgimento di istituzioni, gli ambiti territoriali, enti privati ed associazioni del terzo settore per contrastare il fenomeno dell'abuso e della violenza sulle donne


“Contro un fenomeno in costante aumento, che registra ogni giorno un imbarbarimento dei rapporti interpersonali e sociali le istituzioni devono unirsi e fare sistema per combattere una piaga, quale la violenza sulle donne, in cui prevale ancora tanta omertà”.

Queste le parole del Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, in occasione della presentazione del progetto “Rompere il Silenzio”, il piano di interventi locali per il contrasto al fenomeno dell’abuso, maltrattamento e violenza di genere redatto dalla Provincia di Bari in collaborazione con gli Ambiti territoriali e finanziato dalla Regione Puglia per combattere la violenza sulle donne.

“Questa amministrazione - ha detto il Presidente della Provincia di Bari - “intende impegnarsi nel realizzare progetti costruttivi e concreti nell’ambito delle politiche sociali, sempre più in sofferenza a causa dei tagli imposti dalla finanziaria”.

A questo proposito Schittulli ha annunciato che darà vita ad una raccolta di 15 mila firme da consegnare entro Natale alla Regione Puglia per l’elaborazione di una legge finalizzata all’abolizione dei vitalizi in atto da devolvere alle politiche sociali.

Il piano, illustrato alla presenza anche dell’assessore ai Servizi alla Persona della Provincia di Bari, Giuseppe Quarto, e del Dirigente del Servizio Politiche Sociali, Rosanna Lallone,  è frutto del lavoro corale con le istituzioni, gli ambiti territoriali, enti privati ed associazioni del terzo settore il cui coordinamento, come stabilito dalla legge, è stato affidato dalla Regione Puglia alle sei province pugliesi.

“Rompere il Silenzio” grazie alla collaborazione dell’istituto penitenziario di Bari, sulla scorta dell’esperienza milanese, darà vita anche ad un progetto rivolto ai sex offenders che si propone di affrontare il trattamento delle anomalie degli aggressori sessuali nella prospettiva di un ritorno alla vita sociale, riducendo i rischi di recidiva. Tra gli obiettivi del piano anche l’istituzione della prima casa rifugio del territorio provinciale ed il potenziamento di servizi quali: il pronto intervento, il centro antiviolenza e l’equipe multidisciplinare.

L’importanza del progetto nasce da un fenomeno in crescita soprattutto in Puglia dove si registra un tasso superiore alla media italiana nell’ambito della violenza fisica e sessuale: in un solo anno sono stati denunciati 923 delitti di percosse, 4.420 lesioni dolose e 285 casi di violenze sessuali nei confronti di donne.

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