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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tornano a casa i resti di 27 caduti in guerra: l'arrivo a Bari nel sacrario di Japigia, erano sepolti in una fossa comune

Il ritrovamento in una fossa comune sull'isola di Cherso, in Croazia: i 27 militari italiani, rimasti ignoti, riposeranno da oggi nel sacrario di Japigia

Il Sacrario dei Caduti d'Oltremare accoglie i resti di 27 soldati italiani della Seconda Guerra Mondiale. Le spoglie dei militari, per i quali non è stato possibile il riconoscimento, sono state ritrovate a maggio scorso presso il paese di Ossero, sull'isola di Cherso, in Croazia, sepolte in una fossa comune.

Questa mattina, nel sacrario di Japigia, si è tenuta la solenne cerimonia di tumulazione, alla presenza del generale di Squadra Aerea Aurelio Colagrande, comandante del Comando Scuole AM/3^ Regione Aerea, del generale di Divisione Alessandro Veltri, Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti e delle massime autorità civili, militari e religiose locali. La funzione religiosa è stata officiata dall’ordinario militare, Monsignor Santo Marcianò.

Al Sacrario i resti di 27 caduti della Seconda Guerra Mondiale: la cerimonia

Il recupero delle spoglie in Croazia

Le operazioni di scavo e di riesumazione dei resti umani sono state condotte dal personale della Direzione Storico- Statistica del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti e si sono svolte dal 7 al 10 maggio 2019. Ai resti mortali mineralizzati non è stato possibile attribuire un nome a causa della totale assenza di segni distintivi o di riconoscimento e sono pertanto da considerare tutti caduti ignoti.

Lo scarso materiale rinvenuto nella sepoltura non ha, altresì, permesso di determinare la nazionalità degli stessi anche se, tenuto conto delle testimonianze acquisite durante i lavori e delle segnalazioni giunte nel corso degli anni, l'area fu oggetto anche di presenza di militari italiani. È stato possibile individuare il luogo nel quale i caduti erano stati sepolti grazie alla documentazione pervenuta nel corso degli anni passati dalla comunità di Neresine, costituita dagli esuli neresinotti residenti in Italia e dai loro familiari e discendenti.

All'individuazione della sepoltura hanno collaborato i signori Flavio Asta e Federico Scopinich, esuli neresinotti, i quali, nel corso degli anni, hanno raccolto informazioni e notizie sui fatti storici e le testimonianze degli abitanti che erano presenti sui luoghi nel 1945.

L'attività ha beneficiato delle necessarie autorizzazioni per operare da parte del Ministero dei Difensori croati. Al termine dell'attività di esumazione, i resti sono stati trasportati presso il Sacrario militare di Redipuglia e di qui, infine, presso il Sacrario Militare di Oltremare di Bari dove verranno definitivamente tumulati.

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