San Nicola, si rinnova il miracolo della manna
Grande partecipazione dei fedeli in Basilica per il rito in cui si rinnova il miracolo dell'acqua profumata che trasuda dai resti del santo. Per le strade è festa: ma quanta sporcizia!
Una Basilica stracolma di fedeli ha accolto con applausi e commozione il miracolo. Al termine della santa messa il nuovo priore della Basilica, padre Lorenzo Lorusso, accompagnato dal vescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, è sceso nella cripta ed ha prelevato la sacra manna dalle reliquie di San Nicola. Il miracolo dell’acqua profumata che trasuda dai resti del santo ricorre ogni anno in occasione dell’anniversario della traslazione delle ossa di San Nicola avvenuta nel 1087.
La devozione popolare nei confronti del Santo tocca il suo apice in questo momento di forte fede e spiritualità. Il chiasso della festa si ferma all’ingresso della Basilica, dove il silenzio dei fedeli in attesa del miracolo ha accompagnato la celebrazione per oltre un’ora. Cattolici e ortodossi hanno seguito insieme il rito del prelievo della manna, raccogliendosi in ginocchio davanti alle reliquie del Santo, all’epoca della traslazione deposte nella chiesetta di Eustasio e, dopo due anni, trasferite nella Basilica per volere dell’Abate Elia.
Il vescovo durante l’omelia si è soffermato sulla figura del Santo Patrono ed in particolare sulla sua capacità di essere testimone di pace e carità nella società in cui viveva: “un esempio eloquente di fedeltà e coerenza con il Vangelo”. Sempre il presule ha sottolineato come il discepolato di San Nicola rappresenta ancora oggi una risposta alla “crisi economica” che attraversa la società, grazie al “dono che il Santo Patrono ha fatto della sua vita per il bene degli altri”.
Al termine della cerimonia, i baresi si sono rituffati nella loro festa. Oltrepassato l’arco di via Venezia, si ripiomba nel boato assordante dei festeggiamenti. Il sacro lascia il posto al profano con i suoi rituali gastronomici spartani. D’incenso non c’è più traccia. Le colonne di fumo di involtini di agnello invadono il lungomare. In piazza Ferrarese la statua del Santo è al centro della festa. Alle sue spalle spiccano commercianti occasionali armati di contenitori di plastica ricolmi di lastroni di ghiaccio e birre. Poco più avanti si sprecano i carretti di zucchero filato e i venditori di scagliozze. I bidoni sono stracolmi e le scarpe scivolano sotto i gusci dei pistacchi e nocelle. San Nicola guarda dall’alto. Alle 22:30 ci saranno i fuochi. Gli occhi torneranno a guardare il cielo. Meglio così.