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Cronaca

Escort e soldi da Tarantini, chiesta condanna a 6 anni per Frisullo

La richiesta dei pm per l'ex vicepresidente della Regione, accusato di associazione per delinquere, corruzione, abuso di ufficio e turbativa d'asta in una delle inchieste sulla sanità pugliese

La Procura di Bari ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per l'ex vicepresidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo (Pd). La richiesta è stata avanzata dai pm Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia nel processo con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Bari, Alessandra Piliego. A Frisullo sono contestati i reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso di ufficio, turbativa d'asta e millantato credito.I fatti riguardano escort e denaro che avrebbe ricevuto da Gianpaolo Tarantini.

L'INCHIESTA - Nell'ambito di questa inchiesta Frisullo venne condotto in carcere, il 18 marzo 2010 e l'8 aprile successivo, su disposizione del tribunale del riesame, gli furono concessi gli arresti domiciliari, che si sono protratti sino al 17 luglio 2010: da quel giorno Frisullo è libero. Nel processo in corso davanti al gup Piliego sono imputati anche l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, che oggi ha chiesto di essere processato in abbreviato, e l'allora primario di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce, Antonio Montinaro, che, secondo l'accusa, avrebbe facilitato l'aggiudicazione, da parte della azienda di Tarantini, di appalti per la fornitura di strumentario chirurgici all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Per Gianpaolo Tarantini i pm hanno chiesto 4 anni di reclusione; due anni e 8 mesi per il primario di Neurochirurgia. Tarantini risponde di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d'asta. Montinaro di corruzione e turbativa d'asta. Nessuna richiesta di riti alternativi è stata avanzata dagli altri due imputati, Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo, e Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo dell'Asl di Lecce. Per loro l'accusa ha chiesto il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare e le discussioni per gli abbreviati proseguiranno il 26 novembre prossimo. Secondo le indagini, basate soprattutto sulle intercettazioni e sulle dichiarazioni rese durante alcuni interrogatori da Gianpaolo Tarantini, Frisullo avrebbe ricevuto dall'imprenditore barese escort e denaro in cambio di vantaggi per le sue società nell'aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009.

LE ACCUSE - L'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e l'ex presidente della Regione Puglia Sandro Frisullo erano, secondo la Procura di Bari, i promotori e gli organizzatori della presunta associazione per delinquere che avrebbe, tra il 2007 e il 2009, gestito parte della sanità pugliese. Un sistema basato, secondo l'accusa, "su di un accordo di tipo corruttivo costituito per un verso dalla corresponsione di danaro e utilità varie del primo al secondo (in particolare 12mila euro al mese da gennaio 2008 fino a novembre 2008, 50mila euro, costosi capi d'abbigliamento, buoni benzina, regali di vario genere, prestazioni di natura sessuale pagate da Gianpaolo Tarantini delle prostitute Maria Teresa De Nicolò, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, la disponibilità di un'autovettura ed un autista nonché quella di servizio di pulizia settimanale presso il suo domicilio di via Giulio Petroni) e per l'altro dalla garanzia della buona riuscita degli affari illeciti delle società di Tarantini grazie al rapporto di tipo fiduciario di Frisullo con i dirigenti degli uffici della Asl di Lecce". Secondo l'accusa l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e l'ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese, Sandro Frisullo, curavano "direttamente o indirettamente tramite Claudio Tarantini i rapporti con Vincenzo Valente (direttore amministrativo della Asl di Lecce, coimputato, ndr) e, in misura episodica, con altri dirigenti e medici della Asl al fine di instaurare un rapporto preferenziale tra i suddetti uffici pubblici e le società riconducibili ai fratelli Tarantini". Nel fascicolo si contestano tre episodi in particolare: la gara per la fornitura di due tavoli operatori destinati al reparto di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce vinta dalla Global Sistem Hospital di Gianpaolo Tarantini per 248.858 euro; la fornitura di strumentario chirurgico per il reparto di Chirurgia e Urologia del Vito Fazzi alla società di Tarantini per 441.920 euro; il servizio triennale di stoccaggio e gestione dinamica dei documenti cartacei e cartelle cliniche per un importo di oltre 4 milioni di euro alla società Prodeo indicata da Tarantini (questa imputazione fa parte degli atti stralciati e inviati a Lecce).

 

(Ansa)

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