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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Circoscrizione Santa Rita: un quartiere 'a metà'

Abbiamo incontrato Roberto Ancona, presidente del Comitato StradaSì, organizzazione nata per iniziativa di alcuni cittadini del quartiere Santa Rita. Tanti i problemi sottolineati con quello della viabilità al primo posto

C'è un quartiere, alla periferia della nostra città, che sembra non godere delle attenzioni delle istituzioni comunali. O, quando queste arrivano, pare siano sempre piuttosto minimali e raffazzonate: stiamo parlando della circoscrizione Carbonara-Santa Rita. In quella zona che racchiude formalmente anche Ceglie e Loseto, infatti, vige una situazione di 'arretratezza' che pare durare ormai da alcuni decenni. Questo è quello che traspare dalle parole di Roberto Ancona, presidente di un gruppo di volenterosi cittadini di quartiere intitolato Comitato StradaSì. Abbiamo, infatti, incontrato il numero uno di questo 'organismo' formato per dare voce all'insoddisfazione degli abitanti del quartiere Santa Rita il quale ci ha spiegato dettagliatamente i problemi che la popolazione della suddetta circoscrizione vive da anni. Fra tante piccole grandi beghe, Ancona ha sottolineato quello che è il cruccio principale e l'aspetto più grave legato al quartiere: quello della viabilità. Come indicato dal nome stesso del comitato, infatti, quello dei raccordi stradali è il più grosso problema vigente nella zona, soprattutto nella 'lottizzazione Gemma': Santa Rita è, in pratica, collegata all'asse stradale principale della città da due sole strade, a cui se ne aggiunge una dalla 'regolarità' dubbia ossia quella che da viale Trisorio-Liuzzi conduce alla rotonda di strada Donadonisi e costeggia il canalone. Prima di parlare dell'assetto stradale del quartiere, però, Ancona ci illustra in via generale la situazione della zona: "Il quartiere Santa Rita è trascurato da oltre vent'anni. Basta guardare, per esempio, le campagne circostanti la zona: vi sono rifiuti di ogni genere in grande quantità come copertoni, mobili, mattonelle, vetri e quant'altro. Quando non si trova più lo spazio per scaricare, i rifiuti vengono bruciati: è come se la zona fosse una vera e propria discarica a cielo aperto. Altro aspetto è la metropolitana: i lavori sono fermi da anni con conseguente spreco di denaro. Per non parlare dei servizi: nel quartiere non c'è una scuola media così come latitano poste, banche e supermercati. Per questo, per qualsiasi tipo di servizio, siamo costretti ad andare a Poggiofranco o Carbonara. Quando poi il Comune interviene, come nel caso della costruzione di impianti sportivi presso la Cava di Maso, pare farlo anche male: quando, infatti, c'è stato l'alluvione del 2005 tutti gli impianti sono andati distrutti perchè, essendo la Cava più in basso rispetto al livello della strada, è stata travolta dall'acqua. Questo lo sapeva anche un bambino ma, ciò nonostante, c'è stato un grosso spreco di denaro pubblico".

Il racconto di Ancona, poi, si espleta con il discorso sulla viabilità: "Il problema più grande - ci dice - è quello relativo alle strade. Allo stato attuale la zona ha due vie di collegamento principali per la città (viale Santa Rita e via Rocco di Cillo, n.d.r.) più quella pericolante che attraversa il canalone da strada Donadonisi. In caso di pericolo, quest'ultima viene chiusa creando un disagio enorme, come nel 2010. Fra giugno e luglio dell'anno scorso, infatti, con solo due vie d'accesso al quartiere, si creò un grandissimo caos perchè i residenti della zona, che sono più di 10mila, ci mettevano oltre un'ora per attraversare le uniche due vie a disposizione e arrivare a casa. La soluzione - prosegue Ancona - sarebbe arrivata dall'asse di penetrazione: tale opera, che avrebbe collegato il quartiere Santa Rita con Viale de Laurentiis e via Bartolo a Poggiofranco, era stata pianificata sin dal 1980. Da allora non si è mai proceduto e ora, a causa della scarsità di fondi ed a causa di mutate normative, viene riprogettata declassandola a "bretella al raccordo Giuseppe Rossi" (il 'tondo di Carbonara', n.d.r.). Questo anche perchè il DPP appena approvato - specifica il presidente del Comitato StradaSì - non contempla più l'asse di penetrazione. Anche per la 'bretella' però, vi sono problemi: per una strada che, in pratica, consta di circa soli 2 km, nessuna dittà può procedere ai lavori perchè il Comune non ha ancora effettuato la pratica degli espropri". Una situazione, in pratica, di stallo totale che fa del quartiere Santa Rita un quartiere a metà. Ed è per questo che il Comitato StradaSì continua il suo lavoro per portare la circoscrizione ad una situazione migliore.

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