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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scarti della birra per bloccare i tumori: il sindaco incontra ricercatori dell'Uniba

L'importante progetto portato avanti da un'équipe di ricercatori dell'Uniba pubblicao il mese scorso dalla rivista Scientific Reports-Nature. Oggi l'incontro con il sindaco Decaro e la consegna di un riconoscimento

Bloccare lo sviluppo delle cellule tumorali utilizzando sostanze derivanti dagli scarti di lavorazione della birra. E' la ricerca condotta da un team di studiosi dell'Università di Bari, pubblicata il mese scorso sulla rivista 'Scientific reports-Nature'.

Questa mattina alcuni componenti dell'equipe, su iniziativa del consigliere Giuseppe Cascella, sono stati ricevuti a Palazzo di Città dal sindaco Antonio Decaro, che ha consegnato loro una pergamena per testimoniare il riconoscimento della città per l'impegno profuso nello studio scientifico.

L'attestato, consegnato nelle mani dei ricercatori Luigi Santacroce e Salvatore Scacco, recita: "Al team di ricercatori dell’Ateneo barese che, con il loro studio sulle proprietà antitumorali delle acque di risulta del processo industriale di birrificazione, hanno aperto un nuovo fronte di ricerca per il contrasto alla proliferazione delle cellule tumorali. Questo incoraggiante risultato è la dimostrazione che grandi scoperte scientifiche possono nascere da intuizioni sorprendenti, a riprova del fatto che la nostra Università può contare su eccellenze e talenti di cui la città intera è orgogliosa".

All’incontro hanno partecipato anche l'europarlamentare Elena Gentile e la dott.ssa Angela Cataldo, impegnata nell’organizzazione di un grande evento sulla birra a Bari.

"Gli Autori - spiega una nota dell'Università - hanno studiato le attività biochimiche e biologiche di composti polifenolici che hanno mostrato una sorprendente attività di inibizione della proliferazione in cellule tumorali. La sinergia tra la diminuzione dello stress ossidativo, associata alla riduzione della proliferazione in cellule tumorali, pone le basi per potenziali future strategie terapeutiche, sempre più attente alla biologia ed al wellbeing del paziente".

La ricerca è stata coordinata dai Proff. Tiziana Cocco, Danila De Vito, Salvatore Scacco (Dip. di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso – SMBNOS) e Luigi Santacroce (Dip. Jonico – DISGEM) ed è il frutto di uno studio avviato circa cinque anni addietro, a cui hanno partecipato anche dottori di ricerca e dottorandi dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
 

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