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Cronaca

Docenti Uniba in sciopero, il rettore: "Comunità universitaria riconosce le ragioni della protesta"

Lettera di Uricchio agli studenti sulla mobilitazione proclamata dal Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria: "Molti docenti non hanno aderito per non causare danni agli studenti, ma rivendicazioni sono giuste"

Una lettera per spiegare agli studenti le ragioni dello sciopero messo in atto in queste settimane dai docenti universitari, e per esprimere, di fatto, la vicinanza della "comunità universitaria barese" alle motivazioni della protesta.

A scrivere è il rettore dell'Università di Bari, Antonio Uricchio. 

"La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali - scrive il rettore dell'Uniba ha ritenuto legittimo lo sciopero, anche se ha posto alcune condizioni ritenute essenziali al fine di non pregiudicare il diritto allo studio degli studenti universitari". "A tal fine, nella qualità di  Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro,  ho inviato a tutti i docenti e ricercatori dell’Ateneo barese una nota in data 29 agosto 2017, avente ad oggetto tutte le indicazioni utili al fine di contemperare il diritto allo sciopero dei docenti con i diritti degli studenti al regolare svolgimento della loro carriera universitaria".

"Le motivazioni poste a base dello sciopero - ricorda il rettore - sono peraltro note e risalgono al decreto legge n. 78 del 2010, che stabiliva per il quinquennio 2011-2015 il blocco, relativo sia agli effetti economici sia a quelli giuridici, delle retribuzioni di molte categorie del pubblico impiego, ad eccezione della Magistratura e dell’Avvocatura dello Stato. Con la legge finanziaria del 2015 il blocco veniva interrotto, anche se con decorrenza per i soli docenti universitari dal 1 gennaio 2016. Il trattamento riservato ai docenti universitari si differenziava non solo dai magistrati e dagli avvocati dello stato, ma da tutte le altre categorie del pubblico impiego, per le quali si prevedeva non solo lo sblocco della retribuzione a far data dal 1 gennaio 2015, ma anche il riconoscimento degli effetti giuridici dell’anzianità di servizio per il periodo precedente. Dunque, una sperequazione nel trattamento retributivo dei docenti universitari inaccettabile e  della quale non se ne comprendono le ragioni".

"E’ evidente che uno degli obiettivi di uno sciopero - prosegue - è quello di generare un disagio negli utenti del servizio pubblico. Un disagio che ha indotto molti  docenti a non aderire allo sciopero, non perché non se condividano le motivazioni e neppure per   evitare inutili spaccature all’interno di una categoria che deve restare unita a difesa della dignità dell’Università e della funzione docente, ma solo perché  non si  ritiene  che gli studenti debbano pagare il prezzo di scelte sbagliate del governo nazionale".

"La comunità universitaria barese - conclude Uricchio - è quindi unita nel riconoscere la fondatezza delle ragioni della protesta. Auspichiamo tutti che il governo nazionale riconosca le giuste rivendicazioni dei docenti universitari ad un trattamento eguale agli altri pubblici dipendenti, come peraltro emerge dalle recenti dichiarazioni del Ministro agli organi di stampa". 

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