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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Militare barese scomparso nel 1997, pentito confessa l'omicidio di Luigi Fanelli

Il collaboratore di giustizia Paolo Masciopinto svela il delitto del giovane barese scomparso quasi vent'anni fa. Ma per quella vicenda è già stato processato e assolto, e le sue dichiarazioni non potranno più essere usate contro di lui

Morto per 'punizione', per uno schiaffo dato alla persona 'sbagliata', ucciso a colpi di pistola e poi sotterrato. Sarebbe stata questa la sorte di Luigi Fanelli, il militare barese scomparso nel 1997, all'età di 19 anni.

A svelare l'omicidio è stato il pluripregiudicato Paolo Masciopinto, nipote del boss pentito Antonio Di Cosola, e da qualche mese anch'egli collaboratore di giustizia. Masciopinto si è autoaccusato dell'omicidio, per il quale era stato già processato e assolto, insieme ad un altro imputato, nel 2008, con sentenza ormai passata in giudicato. Proprio per questo, le sue dichiarazioni non potranno più essere usate contro di lui.

Tuttavia il pm antimafia Carmelo Rizzo, al quale sono state rese le dichiarazioni, sta valutando possibili strade per la riapertura del caso. Masciopinto avrebbe anche indicato il luogo in cui il giovane militare sarebbe stato sepolto, ma finora gli investigatori non hanno ritrovato i resti del ragazzo.

Le dichiarazioni di Masciopinto hanno confermato le ipotesi della Procura, secondo cui Fanelli avrebbe pagato con la morte uno schiaffo dato ad un ragazzo che si trovava in compagnia della fidanzata.

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