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Cronaca Murat / Via Vito Fornari

Mazzini-Modugno, i genitori: “Disposti ad autotassarci pur di riavere i locali”

Continua la querelle per la destinazione d'uso dei locali affidati a Santa Croce. "Il Comune avrebbe dovuto risolvere il problema prima del nuovo anno scolastico"

Una soluzione non è ancora arrivata, ma i genitori della Mazzini-Modugno non intendono far cadere l’attenzione sui locali che il Comune ha affidato in concessione alla parrocchia Santa Croce anziché all’istituto scolastico. Ieri pomeriggio, si è svolta un’assemblea in cui i genitori hanno avanzato alcune ipotesi per cercare di dipanare la matassa burocratica-politica in cui si è ritrovata la giunta Emiliano. “Siamo disposti anche a raccogliere dei soldi tra di noi pur di rimettere in funzione i locali affidati alla parrocchia, se il Comune non ha soldi a sufficienza per aggiustarli, siamo disposti ad autotassarci pur di offrire ai nostri figli ambienti idonei alla formazione”.

I problemi sul tavolo sono due. Il primo è che l’istituto scolastico e il locale affidato alla chiesa condividono lo stesso ingresso, in via Fornari. Il secondo riguarda invece la destinazione d’uso degli ambienti. I genitori, insieme con la preside Maria Dentamaro, vorrebbero che fossero affidati alle attività scolastiche, anche in ragione dell’esiguità degli spazi interni. Mentre la parrocchia gestita da don Alberto D’Urso vorrebbe continuare a svolgere  nello stesso luogo le proprie opere caritative.  

Un muro contro muro che ha portato la vicenda sui banchi del consiglio comunale, con il sindaco Michele Emiliano  che la scorsa settimana ha promesso di risolvere la situazione entro massimo 30 giorni. “Non ce l’abbiamo con la Chiesa o con l’operato di don Alberto D’Urso – spiega un genitore -. Ma ci chiediamo perché la parrocchia non possa individuare un altro ambiente dato che dovrebbe rimetterci a proprie spese per rimetterlo a nuovo”. Per ciò che concerne gli ingressi, per la scuola è arrivata una buona notizia dalla Asl di Bari, che in un parere ha affermato che la gestione delle uscite dell’istituto non può intersecarsi con l’attività non programmata della parrocchia, in quanto pone seri problemi di sicurezza. Ciò manda in soffitta l’idea dell’amministrazione comunale di sdoppiare l’ingresso.

Intanto l’assessore al Patrimonio, Floriana Gallucci, sta cercando di mediare per cercare di giungere ad una soluzione condivisa. L’aria che si respira all’ingresso della scuola non è delle migliori. “Si è generato un brutto clima, che si riflette negativamente anche sui nostri figli – ci spiega un genitore –. Perché il Comune non ha risolto questo problema a giugno invece di far iniziare l’anno scolastico?”.
Un fedele, frequentatore della chiesa Santa Croce, uscito dalla chiesa ammonisce: “A me sembra che i genitori non stiano riconoscendo il ruolo che questa parrocchia svolge anche per tanti bambini che frequentano ogni giorno il doposcuola. Un po’ di buon senso sarebbe bastato a risolvere tutto”. La querelle continua.
 

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