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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Invisibili per questo governo", il grido d'allarme delle scuole paritarie baresi: "Svolgiamo un servizio pubblico, nostra chiusura un problema per l'intero sistema"

L'allarme lanciato dalle scuole pubbliche paritarie cattoliche di Bari, che hanno deciso di aderire allo sciopero nazionale lanciato per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla crisi degli istituti, 'dimenticati' nella crisi Coronavirus

Nella sola città di Bari, le scuole pubbliche paritarie "curano la formazione di più di 1000 alunni che frequentano la scuola primaria (distribuiti in ben 64 classi)" mentre "il comparto delle paritarie a gestione privata accoglie quasi 1605 bambini di scuola dell’infanzia in 20 strutture, quando il Comune ne ospita nelle sue scuole meno della metà (750 alunni in 13 strutture), per non parlare poi dei servizi educativi della prima infanzia in cui la presenza del settore privato è pressoché
esclusiva". Eppure, "il Decreto Rilancio in discussione alle Camere nei prossimi giorni ignora ancora una volta le scuole pubbliche paritarie, abbandonandole al proprio destino ed esponendole ad una crisi irreversibile che porterà all’inevitabile chiusura di molte di esse".

E' il grido d'aiuto lanciato in una nota dalle scuole pubbliche paritarie cattoliche baresi, che hanno deciso di aderire, il 19 e 20 maggio, alle iniziative - tra cui uno sciopero con la sospensione della Didattica a distanza - per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla crisi attraversata dagli istituti nell'emergenza Coronavirus, lamentando la totale assenza di aiuti dal governo.

L'eventuale chiusura di molte scuole, è sottolineato nella nota "non sarà un problema che riguarderà soltanto le famiglie che le hanno liberamente scelte o i loro dipendenti che si ritroveranno senza occupazione dopo anni di onorato servizio, ma sarà un problema di tutti, anche dei genitori di alunni che frequentano le scuole statali e comunali". "Dove e da chi saranno accolti questi alunni quando il Governo e la politica locale decreteranno nei fatti la chiusura delle nostre scuole con la loro politica miope e irresponsabile? Le scuole statali, già afflitte da problemi di spazi e con numeri difficili da gestire come potranno sobbarcarsi di un tale ulteriore onere? E a quale prezzo? Tutto questo alla vigilia di un anno scolastico in cui serviranno ancora più spazi per garantire il necessario distanziamento sociale. E così le scuole statali, già afflitte dalla piaga delle “classi pollaio” saranno costrette in tempi di Coronavirus a misurarsi con il nuovo e pericolosissimo concetto di “classi formicaio”".

"I nostri Istituti scolastici - viene ricordato nella nota - svolgono un servizio pubblico e servono la collettività da svariati decenni con storie di secolare tradizione, formando generazioni di cittadini e venendo incontro ai bisogni delle famiglie con molteplici servizi. Le nostre scuole hanno compreso e condiviso con senso di responsabilità la condizione di difficoltà di molte famiglie abbattendo le rette scolastiche, unico contributo alla gestione degli istituti, e nel frattempo hanno continuato a pagare i propri docenti e le spese correnti, ma il Governo invece di sostenerle per salvaguardare il “Sistema Nazionale dell’Istruzione Pubblica” preferisce destinare le risorse pubbliche per finanziare il “bonus monopattino” o il “bonus vacanze”: la scuola pubblica viene dopo gli ombrelloni e le biciclette elettriche….. Anche la Giunta della nostra regione e il Comune hanno fino ad ora dimenticato che il dramma della chiusura delle nostre scuole e del sovraffollamento delle scuole statali e comunali sarà vissuto sulla pelle delle comunità locali, alle quali loro per primi saranno chiamati a dare delle risposte e rendere il conto di quanto fatto (o piuttosto non fatto)".

"Abbiamo sempre lavorato nel silenzio, rispettando le regole e onorando il fondamentale ruolo che la Costituzione ci ha assegnato. Ma oggi abbiamo il dovere civico di non tacere di fronte all’atteggiamento politico di chi antepone l’ideologia agli interessi delle famiglie, delle giovani generazioni, del futuro del nostro Paese. Per questo motivo abbiamo deciso di far sentire forte e chiara la nostra posizione, aderendo all’iniziativa di CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) e USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) che nei giorni scorsi hanno lanciato il grido d’allarme".

Nei giorni 19 e 20 maggio, giorno che vede partire le votazioni degli emendamenti, allievi, docenti e famiglie delle scuole pubbliche paritarie esporranno l’hastag #noisiamoinvisibiliperquestogoverno; ciascuna scuola paritaria si adopererà in vari modi per diffondere i temi della libertà di scelta educativa; ciascuna scuola, con il coinvolgimento delle famiglie, dei docenti, degli studenti organizzerà eventi "per fare quel rumore costruttivo e responsabile che solo la scuola sa fare, interrompendo le lezioni programmate secondo DAD".

E' inoltre in programma un focus in diretta streaming sulle scuole pubbliche paritarie cattoliche della Città metropolitana di Bari: l'appuntamento è per mercoledì 20 alle ore 18.00 in diretta live streaming dalle pagine Facebook degli Istituti Paritari Cattolici della città metropolitana di Bari.

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