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Cronaca Gioia del Colle

Condannato ai domiciliari, ma è senza fissa dimora "Il Comune gli trovi un alloggio"

La storia di un clochard 44enne di Gioia del Colle, sorvegliato speciale: condannato a due mesi di reclusione per ricettazione, deve scontare la pena ai arresti domiciliari, ma non ha una casa

Una condanna definitiva a due mesi di reclusione per ricettazione, da scontare agli arresti domiciliari. Solo che V.G.,  44 anni, sorvegliato speciale di Gioia del Colle, una casa non ce l'ha. E' un clochard, e da 13 anni vive per strada, tra la stazione ferroviaria e il parco di fronte all'ospedale cittadino, dormendo nei bagni pubblici o sulle panchine.

E così i giudici del Tribunale di Sorveglianza sono alla ricerca di una soluzione affinchè l'uomo possa scontare la pena. Nell'ultima udienza della scorsa settimana il presidente del Tribunale di Sorveglianza, Maria Giuseppina D'Addetta, ha inviato una nota all'Ufficio per l'esecuzione penale esterna (Uepe) e ai Servizi sociali di Gioia del Colle perché provvedano a trovare un alloggio all'uomo. Il 44enne vive da qualche mese con una donna disabile e incinta e usufruisce di un sussidio di 112 euro ogni 40 giorni, insufficienti per sopravvivere.

Da mesi il difensore del 44enne, l'avvocato Filippo Castellaneta - si batte affinchè almeno la misura di sorveglianza speciale, che obbliga il clochard  a non uscire da Gioia, venga revocata. "Tali persone - si legge nell'istanza presentata dal legale  - andrebbero aiutate più che specialmente sorvegliate".

Intanto l'udienza per l'esecuzione della pena a suo carico è stata rinviata a novembre.

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