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Cronaca Bitonto

Spararono per errore a una passante durante un raid punitivo, in manette due affiliati al clan Conte

I fatti contestati avvennero il 14 marzo scorso a Bitonto. Obiettivo dell'agguato era un esponente di un clan rivale. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere riguarda il boss 48enne, Domenico Conte, e un suo gregario

Nuovi arresti nei confronti della criminalità organizzata bitontina, seguiti alla faida tra le famiglie Conte e Cipriano, che portò alla casuale uccisione di un'83enne a marzo. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Bari e della Compagnia di Molfetta (BA) hanno arrestato il 48enne Domenico Conte - ritenuto a capo dell'omonimo sodalizio criminale, già in carcere ad Agrigento - e il 23enne Danilo Gentile, in esecuzione di due provvediementi dicustodia cautelare in carcere, emessi dal gip di Bari, su richiesta della competente Dda. I due pregiudicati sono accusati, a vario titolo, di lesioni personali aggravate, detenzione e porto abusivo illegale di armi, spari in luogo pubblico, reati commessi in concorso tra loro, con l’aggravante di aver agito per favorire il sodalizio mafioso di appartenenza.

I fatti contestati: la sparatoria 'fantasma' e il ferimento di una passante

I due destinatari del provvedimento sarebbero i responsabili del raid punitivo effettuato il 14 marzo scorso tra i vicoli del centro storico di Bitonto, che aveva come bersaglio un esponente di un clan rivale. Un'azione messa in piedi per rispondere al ferimento di due affiliati della famiglia Conte (Giuseppe Antuofermo e Luca Caldarola), avvenuto il 23 febbraio scorso. Una sparatoria 'fantasma', che non fu cioè denunciata alle forze dell'ordine ma scoperta nel corso delle successive indagini dai carabinieri, e  confermata da collaboratori di giustizia. Un episodio che solo per un caso non fece registrare una nuova vittima innocente, come già Anna Rosa Tarantino. Nella sparatoria di marzo, infatti, rimase ferita di striscio una passante.

Dopo aver studiato le abitudini del bersaglio, i due si erano posizionati sul tetto di un'abitazione in piazza di Porta Robustina - di fronte al suo appartamento - e avevano sparato cinque colpi con una pistola calibro 357 magnum. Proiettili che avevano mancato l'uomo, ma ferito un'estetista 29enne che passava in quel momento per la strada. La donna era stata ricoverata in ospedale con una prognosi di quattro giorni per la ferita alla gamba.

I bossoli furono ritrovati sul tetto dell'abitazione e dalle successive indagini - arricchite dalla testimonianza di pentiti del sodalizio criminale della famiglia Conte - permetteva di arrivare a identificare i due arrestati.

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