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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Buttafuori ferito a colpi di pistola davanti al Demodé: 45enne arrestato per tentato omicidio

Si tratta di un 45enne residente a Bari vecchia, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Strisciuglio. A portare i carabinieri sulle tracce del presunto responsabile le immagini dell'impianto di videosorveglianza, che hanno ripreso anche l'auto usata per la fuga

Un 45enne barese è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio, poiché ritenuto il presunto responsabile del ferimento a colpi di pistola, avvenuto nella notte tra sabato e domenica, di un buttafuori all'esterno della discoteca Demodé di Modugno.

In meno di 24 ore i militari della Compagnia di Modugno sono giunti all'identificazione dell'uomo, un 45enne residente a Bari vecchia, Giovanni Gualberti, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Strisciuglio.

I carabinieri, attraverso le testimonianze e le immagini della videosorveglianza, hanno ricostruito quanto accaduto all'esterno del locale. Tutto comincia intorno alle 3, quando nei pressi della discoteca, nonostante la tarda ora, giunge un gruppo di persone, composto da più coppie che si avvicinano al varco dove ci sono due addetti alla sicurezza. Clienti e buttafuori si confrontano. Le immagini riprese dell’impianto di videosorveglianza mostrano uno dei potenziali clienti che, a un certo punto, aggredisce i buttafuori. Secondo alcune testimonianze raccolte, il motivo della lite sarebbe stato riconducibile alla mancata esibizione del green pass, mentre secondo altri l’orario avanzato e l’imminente chiusura del locale. Al rifiuto del buttafuori di lasciar entrare il gruppo - ricostruiscono i carabinieri sulla base delle immagini - volano spintoni e uno schiaffo ai danni dell’addetto alla sicurezza il quale, assunta la posizione di guardia, colpisce con un pugno in pieno volto l’aggressore. Proprio in questo momento il 45enne avrebbe estratto una pistola, facendo fuoco, a bruciapelo, contro il buttafuori che, sebbene colpito sarebbe riuscito a bloccare l'uomo dalle spalle, evitando l’ulteriore esplosione di colpi di pistola. C'è un fuggi fuggi generale, mentre la vittima riesce a immobilizzare momentaneamente il suo aggressore sino a quando, all’esterno del locale, arrivano altri buttafuori che la soccorrono. Sono attimi concitati e ogni minuto che scorre - sottolineano gli investigatori - costituisce un grave ritardo per salvargli la vita. Nel frattempo il presunto responsabile, con i suoi amici, si allontana con altri amici su un’auto nera di grossa cilindrata.

Sul posto, poco dopo arrivano i sanitari del 118 che trasportano il buttafuori presso l’ospedale di Venere in Bari. Viene portato subito in sala operatoria e poi in rianimazione.  A seguire giungono i militari della Sezione Radiomobile, della Stazione Carabinieri di Bitetto e di Modugno e quelli della Sezione Operativa e della SIS del Comando Provinciale di Bari. Sul posto vengono repertati due bossoli calibro 380 auto, una medaglietta e, a seguire, presso l’ospedale al termine dell’intervento chirurgico, viene recuperata anche un’ogiva estratta dall’addome della vittima.

Mentre la vittima è in sala operatoria, i carabinieri della Compagnia di Modugno continuano a raccogliere una serie di elementi che, insieme a quelli cristallizzati dai colleghi della SIS del Comando Provinciale, risulteranno poi indispensabili - sottolinenano gli investigatori - a identificare nel 45enne il presunto autore del tentato omicidio.

A questo punto, la caccia all’uomo e all’auto, immortalata dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza della zona, si intensifica fino a quando il mezzo viene trovato all’interno di un parcheggio, poco distante dal porto di Bari. A poca distanza si aprono le vie di Bari Vecchia, tra le quali abita l'uomo. L’intervento è tempestivo e il 45enne viene rintracciato in casa. Nonostante l’ora tarda è ancora a letto. Il 45enne apre la porta di casa presentandosi con l’occhio sinistro nero e gonfio: una ferita che appare recentissima, e che per gli investigatori contribuisce a rafforzare gli indizi a suo carico.

Per il 45enne, che sarebbe tornato in libertà nel 2019 dopo un periodo di detenzione, si sono nuovamente le porte del carcere, come disposto dal PM di turno, Marcello Quercia, che ha chiesto la convalida dell’arresto e l’emissione di idonea misura cautelare. Le accuse sono di tentato omicidio aggravato e porto abusivo di armi da fuoco.
 

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