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Cronaca

Gettoni di presenza e commissioni in Comune, il 'primato' di Bari: polemiche per il reportage di 'Non è l'Arena'

La trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti ha 'fatto le pulci' ai consiglieri comunali baresi: bel 1800 sedute in 10 mesi nel 2018, 6 volte in più di Bologna. Decaro: "Meno demagogia"

'Non è l'Arena' parla ancora un volta della città Bari per una vicenda riguardante gli 'sprechi' della politica: ieri sera, nel programma di La7 condotto da Massimo Giletti, ha fatto scalpore un servizio che spulciava le convocazioni delle Commissioni consiliari a Palazzo di Città, raffrontandole con Bologna. Nel capoluogo pugliese, tra gennaio ed ottobre 2018, sono state effettuate 1800 sedute, contro le 300 di quello emiliano, nonostante I consiglieri siano gli stessi così come il gettone di presenza, rispettivamente 36 persone e 72,96 euro a testa.

Il dibatito in studio ha visto la presenza, tra gli altri, della consigliera del gruppo Misto Irma Melini, che nel commentare e spiegare la situazione barese ha definito i numeri "imbarazzanti". Il reportage ha suscitato diverse polemiche, con numerosi baresi che hanno scritto sulla bacheca Fb del sindaco Antonio Decaro per esprimere il proprio dissenso sulla questione. A stretto giro è arrivata la risposta del primo cittadino via social network: "E' il Testo Unico per gli Enti Locali a regolare i meccanismi e gli emolumenti delle commissioni, non il sindaco - afferma - . Le stesse commissioni sono del tutto autonome rispetto al sindaco, poiché sono organi il cui compito è anche quello di controllare l’operato di sindaco e giunta".

Decaro sottolinea altri due aspetti: "Tutti i consiglieri, di tutti i partiti, partecipano - dice - e in modo massiccio, a queste commissioni. I dati sono trasparenti e consultabili. Poi, per quanto mi compete, ho rinunciato al vitalizio regionale e a quello parlamentare e non ricevo alcun emolumento come sindaco della città metropolitana, come presidente di un teatro lirico e come presidente dell’Anci. E dal primo giorno del mio insediamento ho imposto a tutti gli assessori della mia giunta di rinunciare ad auto, computer e telefono di servizio. Capisco che qualcuno sia alla disperata ricerca di visibilità nella imminenza della campagna elettorale, ma consiglio più sobrietà, meno demagogia e soprattutto più aderenza alla verità. Poiché il fango, come ci insegna la storia recentissima di questo Paese, torna spesso in faccia a chi per professione lo mette nei ventilatori".

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