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Cronaca

Imparare giocando con le app: i baresi di 'Marshmallow games' tra i premiati di Digithon

L'azienda si è piazzata tra i primi tre della 'maratona' digitale di Confindustria. Minigiochi didattici, scaricati in tutto il mondo, dedicati ai bimbi per apprendere matematica, scienze e geografia

Imparare giocando, apprendere matematica, scienze e altre materie solo sfiorando lo schermo di un tablet o uno smartphone, semplicemente divertendosi. Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il modo di imparare e sono uno strumento potente, se utilizzato con intelligenza, nella crescita dei ragazzi. Lo ha pensato bene una startup barese, 'Marshmallow games', creatice di numerosi giochi e app didattiche, scaricati in tutto il mondo. L'azienda si è piazzata tra i primi 3 posti del Digithon 2017, la 'maratona' delle startup organizzata da Confindustria svoltasi nei giorni scorsi a Bisceglie, ottenendo anche il premio messo in palio da Italo.

Il 'payoff' di Marshmallow Games recita 'costruiamo le menti del domani': ed è proprio attraverso giochi di apprendimento che i bimbi e i ragazzi imparano a scoprire i segreti dell'astronomia, dell'anatomia, della musica e della geografia. L'ispirazione per questo tipo di startup è arrivata in modo inatteso: "Tutto è nato - spiega Cristina Angelillo, 33 anni, ceo di 'Marshmallow Games' - quando ero in attesa della mia prima bimba, nel 2014. Lavoravo come progettista hardware e mi occupavo di trasmettitori radiofonici e televisivi. Durante la maternità mi sono chiesta davvero cosa volessi fare per il futuro e ho cercato di dedicarmi alla passione per l'insegnamento e la didattica. le avevo accantonate per motivi lavorativi. Ho scelto quindi di mollare tutto e di fondare questa startup".

Da lì si è formato il nucleo iniziale dell'azienda, con abilità trasversali: il fratello Davide laureato in economia, il compagno di Cristina, Massimo Michetti, ingegnere informatico, e Marianna Pappalardi, logopedista con competenze pedagogiche. Un mix vincente poiché sono oltre 280mila le app già scaricate in tutto il mondo, essendo disponibili, oltre che in italiano, in altre 5 lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese): "Il nostro lavoro - afferma Cristina Angelilo - si è sviluppato su due linee. La prima è Math Tales, ovvero racconti di matematica pensati per bambini tra i 3 e i 5 anni. I piccoli, attraverso filastrocche e rime imparano utilizzando anche dei minigiochi. Per i ragazzi dai 6 agli 11 anni, invece, abbiamo pensato a 'Exploring play', con materie come astronomia, musica, geografia legata ai viaggi, contenuti editoriali e giochi".

La startup collabora anche con multinazionali e aziende del settore per fornire prodotti innovativi, sempre più richiesti dal mercato. La tecnologia, infatti, è fortemente apprezzata dai più piccoli che, in maniera immediata riescono a utilizzare tablet e smartphone. L'approccio di fondo però non è quello di piazzare i bimbi davanti a uno schermo: "Bisogna proporre contenuti legati all'apprendimento anche perché i bimbi hanno davvero una predisposizione naturale verso questi strumenti. Le nostre app - spiega Cristina Angelillo - sono uno supporto alla didattica e non vogliono sostituire i metodi tradizionali. Bisognerebbe far giocare i bimbi all'aria aperta, con i puzzle e anche con i tablet. Le vie di mezzo sono fondamentali". Come dire, un tap su uno smartphone e un calcio a un pallone aiutano a crescere.

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