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Cronaca

Stati Generali delle Donne, siglata l’agenda degli impegni. Masi tra le candidate

Conclusa la tre giorni di lavoro con la sottoscrizione del patto di lealtà. In venti decidono di candidarsi: in campo anche la storica rappresentante del CdC Donne

E’ solo il primo passo. Un cammino appena iniziato e che ha voglia di lasciare il segno. Gli Stati Generali delle Donne (a Bari dal 2 al 4 aprile scorso) si concludono con un’agenda d’impegni e una serie di candidate pronte a fare propri alcuni obiettivi di governo. In particolare, quattro: riunioni periodiche degli Stati Generali per monitorare l’attuazione delle politiche di genere; rifiuto di ogni abbinamento tra candidati che nasconde la sudditanza della donna rispetto ad un uomo; la realizzazione del programma “Città delle Donne” e, infine, sobrietà nell’utilizzo delle risorse economiche. Impegni assunti da tutte le candidate che hanno partecipato ai lavori e sanciti all’interno di un patto di lealtà e responsabilità.

Tra le venti donne che hanno dato la loro disponibilità a candidarsi figura Antonella Masi, storica rappresentante del Centro di Documentazione e Cultura delle Donne di Bari, che correrà per la lista ‘Convochiamoci per Bari’ che esprime Luigi Paccione come candidato sindaco. Seguono, tra le altre, l’editrice Carla Palone (lista Decaro), Simona Cuomo (Movimento Schittulli), Monia Magistro (Forza Italia), Nunzia Bernardini (Lista Digeronimo) e Claudia Valla (Impegno Civile per Mimmo Di Paola). Oltre loro in tantissime hanno manifestato l’interesse a seguire il percorso degli Stati Generali attivandosi in prima persona anche nelle realtà municipali.

L’obiettivo è quello di continuare a strutturare un cammino politico costante con tutte le candidate, a prescindere dalla loro collocazione partitica, al fine di ribadire la necessità di una rappresentanza di genere capace di produrre politiche in linea con le esigenze di migliaia di donne. Ora ci sarà il confronto con l’urna elettorale e con le strategie dei partiti. Quest’anno ogni elettore potrà esprimere due preferenze distinte per genere. La speranza è che non sia un ticket di maniera frutto di meri calcoli elettorali. E chissà che si possa fare meglio delle ultime comunali, dove solo due donne riuscirono a conquistare uno scranno a Palazzo di Città. 

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