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Cronaca Murat / Piazza Umberto I

73 anni fa la strage di via Dell'Arca, Bari ricorda le venti vittime

Cerimonia questa mattina presso il monumento in piazza Umberto che ricorda i fatti del 28 luglio 1943. Consegnata un'onorificenza a Umberto Cassano, maestro del lavoro, tra le persone rimaste ferite nell'attacco al corteo pacifico che percorreva le vie della città dopo la caduta del regime fascista

Bari commemora le venti vittime della strage di via Nicolò Dell'Arca, avvenuta il 28 luglio del 1943. La cerimonia, organizzata dal Comune in collaborazione con l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), l’IPSAIC (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), l’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti), la CGIL Camera del Lavoro metropolitana e l’ARCI Bari, si è tenuta questa mattina presso il monumento in piazza Umberto I che ricorda le vittime, i cui nomi sono incisi in pietre d’inciampo sull’asfalto della piazza. 

Quel giorno, soldati e fascisti spararono su un corteo pacifico che percorreva le vie della città dopo la caduta del regime, andando incontro ai prigionieri politici liberati dal carcere: venti persone persero la vita e altre cinquanta rimasero ferite. L’onorificenza è stata consegnata a Umberto Cassano, classe 1925, uno dei feriti di quella giornata, che insieme ad altri episodi della lotta di Liberazione è valsa alla città di Bari il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile da parte del Presidente della Repubblica.

"Dal 2012 - ha ricordato il sindaco Decaro - i nomi delle vittime della strage di via Niccolò dell’Arca sono impressi nelle pietre d’inciampo infisse nell’asfalto di questa piazza, la stessa piazza che ha raccolto quel sangue innocente. Quegli uomini, quei ragazzi - è impressionante leggerne le date di nascita - hanno lottato con le armi della conoscenza, delle idee, dei valori di pace e giustizia per costruire un Paese migliore, quello in cui oggi abbiamo la fortuna di vivere". "Onorare la memoria dell’antifascismo barese, la verità della storia e la forza delle idee è il modo migliore che abbiamo per guardare con coraggio al futuro: un futuro che garantisca pace e giustizia per tutti".

"Quella di oggi – ha detto nel suo intervento Emiliano - è una giornata un po’ particolare nella vita di tutti noi. Ma la resistenza si fa tutti i giorni: o dici sì o dici no a qualche cosa, decidi da che parte stare.  La sfida quotidiana che viene dalle complessità della società attuale – non che il fascismo non fosse complesso, però era un nemico chiaro, identificato – è molto difficile. Oggi invece non sappiamo nemmeno i nomi dei soci delle società multinazionali, non sappiamo nemmeno chi sa - senza necessità di fare guerre o organizzare marce su Roma - ottenere gli stessi risultati di un tempo, marginalizzando il mondo del lavoro, riducendo i diritti, rendendo incerta la vita delle persone, costruendo una sorta di indifferenza nella quale la povertà sembra essere diventata una specie di colpa.  Ora siamo in una fase di nuova resistenza globale e anche Papa Francesco ha detto che siamo in guerra, ed è una guerra non dichiarata. Per vincerla servono virtù civiche, politiche, militari, sindacali. Qui impariamo la storia e impariamo a vivere:  in via Nicolò Dall’Arca torniamo ogni anno perché qui abbiamo imparato a vivere, a dare alla nostra vita un senso che sia decodificabile e chiaro".
 

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