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Cronaca

Tagli all'Università, Link: "Condividiamo le preoccupazioni del Rettore"

L'associazione studentesca commenta le dichiarazioni del Rettore Petrocelli, che ha lanciato l'allarme sulle conseguenze che i nuovi tagli decisi dal governo potranno avere

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Il ministro Profumo martedì ha dichiarato «Sono estremamente preoccupato per l'andamento dei lavori in Commissione Bilancio, che sto seguendo personalmente da giorni perché, rispetto ai 400 milioni necessari per il funzionamento e la tenuta complessiva del sistema universitario italiano, la disponibilità dimostrata a oggi è di soli 100 milioni».

A partire dal 2008 abbiamo denunciato la drammatica situazione dell'università che si vedeva ridotto il finanziamento di 1,5 miliardi in 5 anni. Infatti gli stanziamenti previsti per il 2013 erano stati definiti già a partire dalla finanziaria del 2008 e tutti coloro che vivono le università erano a conoscenza della drammatica situazione che si sarebbe trovata ad affrontare quest'anno.

Evidentemente però il ministro in questi ultimi mesi era troppo impegnato a sostenere le misure di austerity del governo per interessarsi alla situazione del sistema universitario.

“Condividiamo le preoccupazioni del rettore Petrocelli – dichiara Alessandro Castellana coordinatore LINK Bari – infatti con il taglio di 9,5 milioni per il 2013 che si somma al taglio di 34 milioni subito dal 2008 al 2011 l'Università di Bari avrà difficoltà a coprire le spese correnti: dal pagamento di docenti, ricercatori e precari ai fondi a sostegno degli studenti. Con questi dati il rischio di un aumento delle tasse per il prossimo o per i prossimi anni sembra sempre più concreto e potrebbe determinare un calo di iscrizioni rilevante, una insormontabile barriera all'accesso, se si tiene conto che in questo momento le famiglie italiane sono schiacciate dal macigno dell'austerità e del consequenziale aumento lineare delle tasse.”

Quindi abbiamo da un lato i tagli (44 milioni di euro in meno in 4 anni), dall'altro gli incentivi del Governo a procedere ad incrementi delle tasse per far cassa: si pensi alla spending review, che ha di fatto abolito i limiti al tetto massimo di tassazione, e al nuovo meccanismo di reclutamento che impone di fatto aumenti delle tasse se si vuole assumere (ricordiamo che l'Università di Bari ha già perso tantissimo personale senza poterne sostituire alcuno).

“Anziché vedere l'Università e tutto il mondo della formazione come un costo da abbattere – conclude Castellana – dovremmo ricominciare a parlare del ruolo sociale dell'Università, ossia di una istituzione che sia presidio di cultura, formazione, analisi critica e ricerca. Difendere l'Università significa ripubblicizzarla, ridarle un senso ricostruendo un linguaggio culturale ormai sminuito dalla retorica del merito, della competizione e della privatizzazione come strumento di miglioramento dei servizi.

Profumo dovrebbe cominciare a riflettere su questo, anziché meravigliarsi del fatto che i tagli (d'altronde effettuati con il suo sostegno politico) rischiano di non permettere agli atenei italiani di sostenersi e che quasi tutti questi atenei rischiano il default.”

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