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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Tangenti, Fitto condannato a quattro anni: tre condonati per indulto

Ieri la sentenza del processo "La Fiorita". L'ex ministro condannato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti insieme all'imprenditore romano Angelucci. Ma la pena dovrà essere scontata solo in parte

Sono stati condonati per effetto dell'indulto tre dei quattro anni di reclusione ai quali è stato condannato ieri l'ex ministro del governo Belusconi Raffaele Fitto nell'ambito del processo "La Fiorita".  La notizia si è appresa in tarda mattinata quando il dispositivo della sentenza è stato messo a disposizione delle parti.

"LA MAGISTRATURA ENTRA IN CAMPAGNA ELETTORALE" - In mattinata Fitto ha convocato una conferenza stampa per commentare la sentenza. "Da oggi - ha detto il parlamentare Pdl - si è aperta in maniera ufficiale una azione da parte della magistratura barese che è entrata a piedi uniti in questa campagna elettorale". "Non c'era nessun bisogno - ha aggiunto - di fare questa sentenza oggi". "Perché - ha chiesto - non è stata fatta il 28 di febbraio? Non c'é nessuna ragione logica". "C'é solo - ha insistito Fitto - la volontà precisa di un collegio che ha compiuto una scelta politica precisa, che è quella di dare una indicazione a questa campagna elettorale".

"Questa bella sentenza - ha detto ancora Fitto - è il benvenuto che la Procura e il Tribunale di Bari danno al presidente Berlusconi" che stasera terrà un comizio a Bari. "Da parte sua - ha aggiunto - ho riscontrato una vicinanza e un affetto per i quali lo ringrazio". "Con lui - ha precisato - abbiamo condiviso anche considerazioni politiche su questa vicenda".

LE ACCUSE E LA CONDANNA - Il parlamentare del Pdl, capolista alla Camera in Puglia, è stato ritenuto colpevole di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. I fatti per cui Fitto è stato condannato risalgono al periodo 1999-2005, in cui Fitto era presidente della Regione Puglia. Secondo i giudici, Fitto avrebbe incassato una tangente di 500mila euro dal re delle cliniche romane Giampaolo Angelucci. Il presunto accordo illecito sarebbe servito ad assicurare alla società 'Fiorita' le concessioni di servizi di pulizia, sanificazione ed ausiliariato da parte di enti pubblici e di Asl pugliesi, e l'affidamento di un appalto da 198 milioni di euro ad una società di Angelucci per la gestione di 11 Residenze sanitarie assistite (Rsa). Riconosciuto anche l'illecito finanziamento, per lo stesso importo della presunta tangente, ricevuto dal partito dell'ex presidente, 'La Puglia Prima di Tutto'. L'imprenditore romano, riconosciuto a sua volta colpevole di corruzione e illecito finanziamento ai partiti, in concorso con Fitto è stato condannato alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione. E' stato anche interdetto per cinque anni dai pubblici uffici, come Fitto.

Tra le pene accessorie disposte nei confronti di Fitto anche l'incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno. Nei confronti dell'ex ministro è stata anche disposta la confisca dei beni in sequestro del valore di 500 mila euro, pari al prezzo della corruzione per cui è stato condannato in concorso con l'editore romano Giampaolo Angelucci. Fitto è stato condannato, inoltre, al risarcimento dei danni nei confronti della Regione Puglia, parte civile nel procedimento, da quantificarsi in sede civile.

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