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Cronaca Modugno

Tangenti a Modugno, l'ex sindaco si difende: "Mai compiuto illeciti"

Durante l'interrogatorio di garanza davanti al gip, Domenico Gatti respinge le accuse. Domani il suo difensore chiederò la revoca della misura cautelare

"Mai chiesto incarichi per amici o conoscenti". Ha respinto ogni accusa il sindaco di Modugno (Bari), Mimmo Gatti (Pd), arrestato venerdì scorso nell'ambito dell'indagine della Procura di Bari su presunte tangenti pagate in cambio di concessioni edilizie. Dodici - tra amministratori, funzionari e imprenditori - le persone finite ai domiciliari con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso, peculato, estorsione, truffa, riciclaggio e lottizzazione abusiva. Tra queste anche il sindaco Gatti (Pd), che si è dimesso, e il suo predecessore Pino Rana (prima Pd e poi Udc). Altre 15 persone - perlopiù professionisti e imprenditori - sono indagate.

Durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Ambrogio Marrone e al pm Francesco Bretone, Gatti ha risposto a tutte le domande spiegando di non aver mai costretto l'imprenditore Pasquale Lombardi, come sostiene la Procura, a vendergli una villa ad un prezzo dimezzato e a conferire a due tecnici modugnesi (poi eletti consiglieri comunali ma all'epoca, nel 2006, liberi professionisti), incarichi di progettazione e direzione dei lavori nei suoi cantieri. In quel periodo Gatti era assessore all'Urbanistica. La Procura gli contesta il reato di concussione. Il difensore, l'avvocato Tommaso Barile, domani chiederà la revoca della misura cautelare, allegando due documenti. Uno di questi è un documento del Pd di Modugno sulle ultime vicende giudiziarie che hanno portato alle dimissioni di tutti i consiglieri e al commissariamento del Comune. "Il Pd - è scritto nel documento - è stato in prima linea a denunciare le pessime scelte urbanistiche che si andavano perpetrando. E' stata precisa linea politica dell'intero Pd, alla fine della scorsa legislatura, prendere le distanze dalla volontà di affrontare frettolosamente in Consiglio comunale argomenti di natura urbanistica, di forte impatto sulla città, non condivisi con la città stessa". "Con le dimissioni immediate - prosegue la nota - i consiglieri comunali restituiscono in modo particolare a Mimmo Gatti la possibilità di difendersi nel modo più libero ed efficace possibile e di dimostrare la propria estraneità ai fatti a lui contestati".

Quello dell'ex sindaco Gatti è stato uno dei sei interrogatori di oggi. Hanno risposto alle domande del pubblico ministero e del giudice anche l'architetto ed ex consigliere comunale del Pd, Saverio Pascazio, il dirigente in pensione dell'ufficio tecnico di Modugno, Emilio Petraroli, il funzionario Asi Francesco Stramaglia e i funzionari dell'ufficio tecnico Sergio Maiorano e Francesco Loiacono. Sulle richieste di revoca degli arresti domiciliari, il pm si è riservato di esprimere il parere. Domani sono previsti gli interrogatori degli altri sei indagati agli arresti domiciliari dal 30 novembre scorso. (Fonte Ansa)

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