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Cronaca

Tarantini, si apre nuova indagine: nel mirino dieci appalti

Chiuso il filone sulle escort, la Procura di Bari apre un nuovo fascicolo d'inchiesta: al vaglio una decina di appalti sui quali Tarantini avrebbe cercato di mettere le mani. L'ipotesi di reato: associazione per delinquere finalizzata a turbativa d'asta

Ancora l'imprenditore Gianpaolo Tarantini nel mirino della Procura di Bari. Concluse le indagini sul filone relativo al giro di escort portate da Tarantini nelle residenze private del premier, i pm baresi hanno aperto un nuovo fascicolo d'inchiesta che riguarda il tentativo di Tarantini, poi fallito, di mettere le mani su alcuni appalti pubblici. Obiettivo che, secondo quanto risulta dagli atti del filone escort, Tarantini sperava di raggiungere proprio attraverso le donne reclutate, vera e propria tangente utilizzata per guadagnarsi la simpatia non solo del premier, ma anche di imprenditori e manager in vista.

Nel fascicolo-stralcio sarebbe contenuto anche l'incontro del 21 gennaio 2009 nell'hotel De Russie di Roma in cui si parlava di un appalto da 55 milioni da smembrare e da "distribuire" agli amici di Tarantini. A quella riunione parteciparono Tarantini, Lea Cosentino (all'epoca dg della Asl Bari) e gli imprenditori pugliesi Cosimo Catalano della 'Supernova' di Lecce ed Enrico Intini. Ma gli accertamenti, secondo quanto è stato possibile ricostruire, riguardano anche altri personaggi, in particolare i vertici di Finmeccanica, rappresentati in quell'occasione da Rino Metrangolo (anch'egli "rifornito" di escort da Tarantini).

 

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