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Cronaca

Sfratto Tempesta: la famiglia trasferita in albergo

Nessun accordo sul pagamento della morosità e sfratto esecutivo avviato. La coppia di disabili sarà trasferita in albergo in attesa di una sistemazione definitiva

Sembra essere vicina la drammatica conclusione della vicenda che vede ormai da svariati mesi i coniugi Tempesta alla ribalta delle cronache locali, e non solo: oggi, infatti, è arrivato il giorno dello sfratto esecutivo per la coppia di disabili morosi da un paio d'anni nei confronti del proprietario del loro attuale appartamento in via Papa Giovanni Paolo XXIII. I due coniugi, da lungo tempo in attesa dell'intervento del Comune per il rilascio di un nuovo appartamento dove continuare a vivere, a breve dovrebbero essere costretti a lasciare l'abitazione. L'accordo per il rinnovo del contratto di locazione fra il proprietario e l'amministrazione comunale, a cui si sarebbe aggiunto il versamento dell'intera somma di arretrati (circa 13mila euro), non è stato raggiunto e il padrone di casa rivuole indietro l'appartamento. In mattinata le contrattazioni per la ricerca di un accordo, dopo quelle vanamente tentate ieri, sono iniziate presso l'abitazione in questione per poi proseguire presso il Comune. Stando alle prime indiscrezioni, la situazione per i coniugi Tempesta non lascia presagire nulla di buono. "Stiamo procedendo nel rilascio dell'immobile": questo è stato il laconico commento del legale della coppia in una delle pause dell'incontro fra le parti che ha portato, nel primo pomeriggio, alla risoluzione definitiva e, al tempo stesso, temporanea della situazione: i coniugi Tempesta saranno trasferiti in albergo. Stasera i due coniugi, assieme alla figlia dodicenne, dormiranno in un albergo della città. Da domani la famiglia potrebbe essere trasferita in uno degli alloggi per gli studenti, al Campus di Bari. A tal proposito, è furibonda la reazione del segretario provinciale dell'Unione Inquilini Annalinda Lupis che dice: "Il provvedimento di oggi è l'ennesimo fallimento di un'amministrazione che non riesce ad attuare politiche di assistenza alle persone in difficoltà. Non è possibile - continua la Lupis - che solo ad un giorno dallo sfratto il Comune provi a trovare l'accordo per evitarlo erogando, oltretutto, soldi che potevano essere utilizzati in altro modo. Inoltre - si appresta a concludere - ci tengo a precisare che non è stata la famiglia Tempesta a rifiutare l'accordo proposto ieri e questa mattina dal Comune bensì il proprietario dell'immobile in quanto, come da lui affermato, non si fida dell'amministrazione comunale".

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