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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Altamura

Tentato omicidio in piazza ad Altamura, sei anni dopo l'agguato fermato un 33enne: "Regolamento di conti mafioso"

Si tratta di Fabio De Girolamo, di Cassano delle Murge. Secondo le indagini dei carabinieri, sarebbe stato lui a ferire nel 2015 due appartenenti a un clan rivale. Ora è in carcere a Bari

Finisce in manette il presunto esecutore che nella nottata tra il 19 e il 20 settembre del 2015 sparò a due appartenenti a un clan rivale in un regolamento di conti. I carabinieri del Comando provinciale di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, nei confronti di Fabio De Girolamo, 33enne di Cassano delle Murge, accusato di essere l’autore del duplice tentato omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso, avvenuto ad Altamura.

L’attività investigativa, condotta dai militari del Nucleo Investigativo e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, sviluppata mediante attività tecniche e supportata da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ha consentito di ricostruire le modalità esecutive del duplice omicidio avvenuto nel piazzale antistante a una villa nella quale era in corso una festa da ballo privata. Quella notte, il 33enne, pregiudicato e ritenuto contiguo alla criminalità organizzata operante su Cassano delle Murge, nonostante nella villa fossero presenti diversi ragazzi, anche minorenni, in maniera plateale, con lo scopo di affermare la forza del clan di appartenenza, non esitò a sparare diversi colpi d’arma da fuoco nei confronti di due persone ritenute appartenere a un clan rivale operante su Altamura. Nella circostanza rimasero feriti un 34enne e un 41enne - quest’ultimo tra l’altro recentemente arrestato dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione Logos per associazione di tipo mafioso - in varie parti del corpo, con una prognosi iniziale, rispettivamente, di 30 e 20 giorni.  Sul posto i Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari repertarono tre bossoli di pistola cal. 7.65. All’epoca, tra l’altro, i due, che si recarono autonomamente al pronto soccorso dell’Ospedale della Murgia di Altamura, fornirono una versione dei fatti che, a seguito delle investigazioni, è risultata “reticente e discordante dalla realtà, con la sola finalità”, così come si legge nel provvedimento del giudice, “di risolvere la questione in un secondo momento mediante un’azione vendicatoria, seguendo il consolidato modus operandi proprio degli ambienti criminali”.     

L’uomo, rintracciato dai Carabinieri nell’area di provenienza, è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e condotto in caserma a Bari. Al termine delle operazioni, è stato portato in carcere e ora dovrà rispondere di lesioni personali aggravate e di porto e detenzione di arma da fuoco, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso.

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