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Cronaca Modugno

Termovalorizzatore a Modugno, quattro persone rinviate a giudizio

A processo progettista e direttore dei lavori per la realizzazione dell'impianto, il rappresentante legale della Ecoenergia e un ex dirigente del settore Ecologia della Regione Puglia

I lavori per la realizzazione del termovalorizzatore di Modugno targato Ecoenergia-Gruppo Marcegaglia furono avviati abusivamente. Per questa ragione il gup del Tribunale Susanna De Felice ha disposto ieri il rinvio a giudizio per i quattro presunti responsabili dell'illecito. Si tratta di Carmine Carella e Nicola Trentadue, rispettivamente progettista e direttore dei lavori, Antonio Albanese, rappresentante legale della Ecoenergia srl, e Luca Limongelli, di Bari, ex dirigente del settore Ecologia della Regione Puglia.

LE ACCUSE - Per Carella, Trentadue e Albanese l'accusa è quella di aver avviato i lavori di costruzione dell'inceneritore pur essendo sprovvisti di alcune delle autorizzazioni necessarie (parere vincolante dell'Autorità di bacino, essendo l'area sottoposta a vincolo idrogeologico, e nulla osta dell'Enac per la distanza dall'aeroporto) e per aver violato il vincolo paesaggistico e archeologico, come confermato definitivamente nel gennaio 2011 dalla Termovalorizzatore a Modugno: la battaglia del comitato cittadino ProAmbiente
Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici

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. Per  l'ex dirigente della Regione Puglia, invece, l'accusa è quella di aver rilasciato parere favorevole di Valutazione di impatto ambientale per la realizzazione dell'impianto, indicando 'erroneamente' - secondo l'accusa -  che le ceneri prodotte dalla centrale non erano da considerare rifiuti pericolosi. I reati contestati sono dunque quelli di falso ideologico e abuso d'ufficio.

I VERDI PARTE CIVILE - Nell'udienza di ieri il gup De Felice ha ammesso anche la costituzione di parte civile dei Verdi di Modugno, che si aggiunge a quelle già ammesse dal giudice per altre parti in causa. I Verdi, in passato, avevano presentato esposti alla Procura di Bari citando presunte irregolarità nell'iter di realizzazione dell'inceneritore, il cui cantiere venne posto anche sotto sequestro.
 

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