Test truccati a Odontoiatria, confermati domiciliari per tre arrestati
Respinti dal tribunale del Riesame i ricorsi di tre delle sei persone arrestate lo scorso 24 luglio nell'ambito dell'inchiesta sui presunti test di ammissione nelle facoltà di Medicina di Napoli, Foggia e Verona
Restano agli arresti domiciliari tre delle sei persone arrestate lo scorso 24 luglio nell'ambito dell'inchiesta sui presunti test di ammissione truccati alle facoltà di odontoiatria e protesi dentaria delle Università di Napoli, Foggia e Verona, negli anni 2008-2009.
Il Tribunale del Riesame ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Andrea Ballini, tecnico informatico dell'Università di Bari; Francesco Miglionico, odontotecnico di Altamura, all'epoca dei fatti assessore comunale alle Attività produttive e laureando in odontoiatria; Amedeo Nardi, rappresentante di prodotti per l'ortodonzia. Arriverà invece domani la decisione sulle richieste di scarcerazione presentate dagli altri tre indagati: l'ex presidente del corso di laurea in protesi dentaria dell'Università di Bari Felice Roberto Grassi, gli studenti Giacomo Cuccovillo e Marco Magdalone.
giovani aspiranti dentisti e i complici dell'organizzazione nascondevano il proprio cellulare (un palmare in grado di poter fotografare in maniera leggibile il test ministeriale) allacciandolo con una fascia elastica sulla gamba. Una volta entrati nell'aula e ottenuto il questionario, senza farsi notare lo fotografavano e lo inviavano alla centrale operativa di Altamura che faceva pervenire le domande al professor Grassi che a sua volta forniva le risposte che venivano poi trasmesse all'aspirante medico-dentista, che sceglieva di svolgere il test in altre sedi universitarie. I TEST PILOTATI - Agli studenti veniva chiesto di versare trentamila euro in cambio delle risposte esatte ai test di ingresso. Il meccanismo del raggiro si basava sul fatto che, mentre dopo i primi scandali a Medicina l'università di Bari aveva 'blindati' i controlli durante le prove di ammissione, in altre Università come Napoli i controlli erano ancora 'ordinari' e gli studenti potevano quindi riuscire facilmente ad entrare in aula con un telefonino. Così i
LE ACCUSE - Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni della pubblica amministrazione. Altre 27 persone tra docenti e dipendenti universitari, studenti e aspiranti matricole risultano coinvolte nell'inchiesta.