Droga da Bari a Messina a bordo dei bus di linea: sgominata banda di trafficanti
Nove gli arresti nell'operazione 'Shuttle', condotta dai finanzieri di Messina: sgominata una presunta organizzazione dedita al traffico di droga tra Albania, Puglia e Sicilia, con a capo una donna
La droga, proveniente dall'Albania, viaggiava a bordo di autobus di linea dalla Puglia alla Sicilia. Così hashish e cocaina giungevano dal capoluogo pugliese a Messina, dove venivano poi 'smistati' e consegnati ai pusher.
A scoprire e ricostruire i traffici, un'indagine della Guardia di Finanza di Messina, che ha portato oggi all'arresto di nove persone (otto cittadini italiani e un albanese): tre sono finite in carcere, sei ai domiciliari. Si tratta - secondo gli investigatori - dei componenti di un'organizzazione dedita al traffico di droga tra Albania, Puglia e Messina. I reati contestati sono di traffico di stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini
L’operazione è stata avviata a seguito del sequestro di 5 panetti di hashish del peso complessivo di 5 chili, e di 50 grammi di cocaina, effettuato dai Finanzieri di Messina in servizio agli arrivi degli imbarcaderi privati. Le successive attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno
permesso a locale Nucleo di Polizia Tributaria di ricostruire una pluralità di viaggi illeciti finalizzati all’acquisto dei carichi di droga e di chiarire il modus operandi dei trafficanti.
La banda messinese, i contatti con la Puglia, i viaggi dei corrieri
Le indagini hanno così consentito di individuare il presunto gruppo criminale, operante nel comprensorio messinese, capeggiato da tre fratelli, una donna e due uomini. A dirigere gli affari sarebbe stata proprio la donna, che pianificava con i fornitori pugliesi ed albanesi i viaggi illeciti, grazie all’ausilio di “fedeli” corrieri, che sfruttavano il servizio navetta (da qui il nome convenzionale dell’operazione di polizia denominata “Shuttle”) dei pulman di linea Puglia/Sicilia, per trasportare i carichi di droga, dal capoluogo pugliese a Messina. Le partite di sostanze stupefacenti sequestrate e quelle contrattate dagli indagati, individuate con la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, quasi mezzo milione di euro.