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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Conversano

Traffico e spaccio di droga a Conversano, condannata famiglia: gli affari del boss in carcere gestiti dalla moglie

Il Tribunale di Bari ha riconosciuto colpevoli dieci persone, condannando gli imputati a pene tra i 21 anni e i 10 mesi. A capo della presunta organizzazione il boss Nicola Antonio La Selva

Vanno dai 21 anni ai dieci mesi di reclusione le condanne inflitte dal Tribunale di Bari a dieci presunti componenti di un'organizzazione criminale che avrebbe gestito il traffico di droga e lo spaccio a Conversano

Per il presunto capo del sodalizio, il boss Nicola Antonio La Selva, la condanna è stata di 21 anni. Dieci anni e quattro mesi di reclusione per la moglie, Sandra Pagnini, che avrebbe gestito gli affari del clan riportando all'esterno gli ordini del marito in carcere. Avrebbe invece gestito le piazze delle spaccio ed eventuali ritorsioni in caso di ordini non rispettate il figlio della coppia, Gianluca La Selva, per il quale la condanna è stata di 8 anni e sei mesi.

Secondo le indagini svolte dai carabinieri sotto il coordinamento del procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi, la famiglia aveva allestito una vera e propria centrale dello spaccio, con basi logistiche, telefoni per gli ordini e ciclomotori per le consegne.

Riconosciuti colpevoli di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, gli imputati, ritenuti vicini al clan barese degli Strisciuglio, sono stati invece assolti  dall'accusa di aver tentato di influenzare competizioni elettorali e di aver minacciato forze dell'ordine e politici: per i giudici "il fatto non sussiste". 

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