Traffico di droga tra la Puglia e l'Albania, 14 condanne nel processo al clan Zonno

Si è concluso con 14 condanne e cinque assoluzioni il processo a carico di narcotrafficanti albanesi e presunti affiliati al clan Zonno di Toritto, tutti accusati di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Le pene inflitte dal gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana sono comprese tra 19 anni e 4 mesi e quattro anni di reclusione. La condanna più pesante è andata al presunto capo dell'organizzazione albanese, Eduart Premtaj, referente del gruppo di narcotrafficanti in Salento. Condanna a 18 anni e due mesi di reclusione per Vincenzo Zonno, figlio del boss Cosimo, imputato nello stesso processo con rito ordinario.

LE INDAGINI - Alcuni degli imputati condannati ieri furono arrestati nell'ambito dell'operazione "The Butcher" compiuta dalla Guardia di Finanza nel marzo 2011. La Procura di Bari scoprì che gli ingenti proventi del traffico di droga venivano investiti in attività commerciali, soprattutto macellerie e bracerie del barese. Inoltre, la macelleria e le due salumerie della famiglia Zonno fungevano anche da basi operative per l'organizzazione criminale.

IL RUOLO DEGLI ZONNO - Secondo gli investigatori, era la famiglia Zonno, egemone a Toritto, a rifornire di droga le più grandi piazze della provincia barese. Sia gli altri clan locali che i piccoli spacciatori, si rivolgevano agli Zonno per acquistare piccole o grandi partite di cocaina e marijuana. A loro volta gli Zonno si procuravano gran parte della droga dalle cellule albanesi presenti sul territorio. Secondo gli inquirenti, Premtaj aveva instaurato rapporti stabili con noti esponenti della malavita organizzata locale, in modo particolare affiliati alla Sacra Corona Unita, tra cui Fabrizio Russo, detto 'Pizzichicchio', di Monopoli, anche lui a processo con rito ordinario.