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Cronaca

Strage della funivia Stresa-Mottarone, ci sono i primi 3 fermi: tra loro anche il gestore dell'impianto

Svolta notturna nelle indagini: i tre indagati sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime. Secondo l'ipotesi investigativa, il forchettone sarebbe rimasto inserito per ovviare a un'anomalia ai freni che faceva rischiare il blocco alla funivia

Sono tre le persone fermate nella notte nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, avvenuta domenica scorsa e nella quale hanno perso la vita 14 persone, tra cui i baresi Roberta Pistolato e Angelo Vito Gasparro.I provvedimenti riguardano, riporta Today.it, Luigi Nerini, titolare dell'impresa che gestisce la funivia, difeso dall'avvocato Pasquale Pantano, l'ingegnere direttore del servizio e un altro dipendente. Le accuse nei confronti dei tre indagati sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime.

Il comandante dei Carabinieri: "I tre hanno ammesso"

I tre, in base a quanto afferma l'Ansa riportando le parole del comandante provinciale dei Carabinieri di Verbania, il tenente colonnello Alberto Cicognani, intervistato da Buongiorno Regione su Rai3, avrebbero "ammesso" che il freno non sarebbe stato attivato volontariamente. La circostanza potrebbe essere stata una delle principali cause della tragedia:  "C'erano malfunzionamenti nella funivia - ha dichiarato l'ufficiale dei Carabinieri - , è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la 'forchetta', che impedisce al freno d'emergenza di entrare in funzione".

L'ipotesi investigativa circolata ieri era che l'incidente non fosse stato causato da un errore umano: il forchettone sarebbe rimasto inserito per ovviare a un'anomalia ai freni che faceva rischiare il blocco alla funivia. . Il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, al termine degli interrogatori, ha spiegato che le tre persone fermate nella notte per l'incidente alla funivia del Mottarone, tra cui il gestore dell'impianto Luigi Nerini, hanno commesso "un gesto materialmente consapevole". 

(foto da Novaratoday)

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