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Cronaca

Tribunale, impossibile trovare l'interprete. L'Aiti: "Ma i compensi sono troppo bassi"

Da più di un anno il tribunale di Bari cerca, senza esito, un interprete cinese qualificato per poter avviare un processo. La replica dell'Associazione italiana traduttori ed interpreti: "Saremmo felicissimi di collaborare ma con 39,13 euro lordi al giorno, pagati tra l'altro dopo un anno, non ci è proprio possibile"

Da oltre un anno il Tribunale di Bari continua a rimandare la  prima udienza del processo a carico di due coniugi cinesi accusati di detenzione di droga. Il motivo? Impossibile finora, dicono da via Nazariantz, trovare un interprete cinese qualificato che abbia accettato l'incarico.

Alle difficoltà denunciate dal tribunale di Bari ha però replicato l'Aiti, l'Associazione italiana traduttori ed interpreti, secondo la quale "una delle possibili cause" di questa difficoltà "è da individuare nell'esiguo compenso previsto" che è "di gran lunga inferiore alle tariffe standard di altre categorie professionali". "Ad esempio - rileva in una nota Sandra Bertolini, presidente dell'Aiti - per una giornata lavorativa in Tribunale il compenso massimo è di 39,13 euro lordi. Occorre inoltre ricordare che i tempi medi di liquidazione del compenso si attestano su un anno solare. Noi interpreti dell'Aiti saremmo felicissimi e orgogliosi di collaborare con la giustizia in situazioni così delicate. Purtroppo, abbiamo tutti una famiglia da mantenere e con 39,13 euro lordi al giorno, pagati tra l'altro dopo un anno, non ci è proprio possibile. Su questo argomento, stiamo cercando di aprire un tavolo di trattativa con il Ministero della Giustizia, anche perché il rischio è che per la mancanza di professionisti qualificati i magistrati siano costretti a interpellare interpreti 'improvvisati', che possono causare veramente grossi danni".

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