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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sparatoria tra la gente in pieno centro storico, la vendetta dopo la spedizione punitiva per il debito di droga: tre in manette a Triggiano

I carabinieri hanno chiuso il cerchio su un episodio avvenuto a luglio di un anno fa nella cittadina: arrestati tre pluripregiudicati. Si sarebbero affrontati in pieno centro storico dopo un contrasto legato presumibilmente all'acquisto di stupefacenti

I colpi di pistola sparati in pieno centro storico, incuranti della presenza di persone che avrebbero potuto essere accidentalmente colpite. Dietro la sparatoria, la vendetta dopo le minacce e - forse - le percosse ricevute per un debito di droga. Tre uomini sono stati arrestati dai carabinieri a Triggiano con l'accusa di tentato omicidio, esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico, porto abusivo di arma da fuoco e (uno solo di essi) rapina aggravata a mano armata. Si tratta di tre pluripregiudicati del luogo - padre e figlio di 48 e 23 anni, e un 32enne - ritenuti responsabili di una sparatoria avvenuta il 27 luglio dello scorso anno. L'ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Paola Angela De Santis è stata emessa al termine di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Barbanente e condotta dai carabinieri della Compagnia di Triggiano.

VIDEO: LE IMMAGINI SUL LUOGO DELLA SPARATORIA

La sparatoria: colpi di pistola contro portoni e auto

Le indagini sono partite la sera del 27 luglio 2020, quando i militari dell’Arma, a seguito di numerose segnalazioni di cittadini spaventati, furono chiamati per intervenire in pieno centro storico a Triggiano per una sparatoria in atto da parte di soggetti a bordo di due moto che si stavano affrontando a colpi di pistola, tra le abitazioni e la popolazione presente nelle strade. Numerosissimi i colpi di pistola esplosi, molti dei quali raggiunsero portoni e finestre delle case e alcune auto parcheggiate. Solo il caso ha evitato una tragedia.

La fuga in moto e l'inseguimento dei carabinieri 

Nei primi minuti concitati dell’intervento i militari erano riusciti subito ad acquisire gli elementi identificativi di uno dei mezzi coinvolti nella sparatoria, una motocicletta di grossa cilindrata di colore verde. Le immediate ricerche avevano quindi permesso di intercettare la moto e il suo conducente, ancora armato, sulla provinciale Noicattaro-Capurso. Scattava quindi un lunghissimo e pericoloso inseguimento, proseguito per oltre 40 minuti tra i territori dei Comuni di Noicattaro, Rutigliano, Turi, Casamassima, terminato nel centro storico di Triggiano dove il malvivente, ormai braccato dai carabinieri, aveva deciso di abbandonare il mezzo in strada e di scappare a piedi riuscendo a nascondersi, forse aiutato da alcuni complici.

Le indagini: dietro la sparatoria un debito di droga

Le successive indagini hanno permesso di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi, ricollegandone l'origine a questioni legate allo spaccio di stupefacenti. Quel giorno - secondo quanto ricostruito dai carabinieri - il 32enne era stato minacciato e forse percosso, per un presumibile debito contratto per l’acquisto di stupefacenti: una 'spedizione punitiva' i cui principali responsabili sarebbero in qualche modo stati gli altri due arrestati. A quel punto avrebbe deciso di farsi vendetta: si sarebbe armato e recato a Torre a Mare, dove avrebbe rapinato un gruppo di giovani, minacciandoli con la pistola e impossessandosi di una motocicletta Kawasaki Z1000. Arma in pugno, sarebbe quindi tornato a Triggiano, alla ricerca di padre e figlio. Giunto nel centro storico di Triggiano avrebbe quindi incrociato i due, anch’essi armati. Quindi il conflitto a fuoco tra il 32enne e padre e figlio, saliti a loro volta a bordo di uno scooter, incuranti della presenza di persone che avrebbero potuto essere accidentalmente colpite e che, terrorizzate, si rifugiano nelle abitazioni.
 

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