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Cronaca Triggiano

Truffa all'Inps da dieci milioni di euro, scoperti falsi braccianti agricoli: 831 denunce

La maxi truffa scoperta dai carabinieri in seguito ad indagini coordinate dalla Procura di Bari. Coinvolte società operanti in provincia di Bari ma anche nel foggiano e nelle province di Brindisi, Taranto e Matera

Per anni avevano usufruito indebitamente delle prestazioni assistenziali dell'Inps, percependo indennità per disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari, grazie a contratti di lavoro fittizi che attestavano la loro attivitià di braccianti agricoli. A scoprire la maxi truffa da 10 milioni di euro sono stati i carabinieri del Comando Provinciale di Bari dopo una serie indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e svolte anche con la collaborazione degli ispettori della direzione provinciale pugliese dell'INPS.

LE INDAGINI E LE DENUNCE - Le indagini sono partite da alcune aziende agricole di Triggiano, ma si sono poi estese all'intero territorio regionale. Otto in tutto le ditte coinvolte nella truffa, operanti anche nel brindisino, nel foggiano, e nelle province di Taranto e Matera. Più di 800 i falsi braccianti smascherati e denunciati a piede libero, insieme ai titolari delle aziende. Coinvolti nella truffa anche quattro tra consulenti del lavoro e commercialisti della zona di Triggiano e Noicattaro. Per 99 persone è scattata anche l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato.

IL MECCANISMO DELLA TRUFFA - Secondo quanto emerso dalle verifiche effettuate dai carabinieri, i falsi braccianti versavano all'azienda la somma di 1.500 euro per garantirsi l'assunzione fittizia e il minimo di 102 giornate lavorative necessarie per assicurarsi il diritto alle diverse indennità. L'azienda procedeva quindi a denunciare il (falso) contratto di lavoro all'Inps, affinchè l'istituto previdenziale erogasse le indennità previste. Le aziende, in genere, restavano in attività per non più di un anno: dopo di che chiudevano, o cambiavano nome.

"Le indagini - ha spiegato Francesco Miscioscia, direttore provinciale dell'Inps, presente alla conferenza stampa insieme al Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Rosario Castello - ha permesso non solo di individuare le truffe già consumate, ma anche di bloccare il pagamento di indennità non dovute che l'Inps si accingeva a versare". Circa 300 i falsi braccianti per i quali i pagamenti sono stati bloccati, per un importo di circa 2 milioni di euro.

IL COINVOLGIMENTO DEI CLAN - L'attività investigativa, coordinata dalla Dda di bari, prosegue ora per approfondire un altro aspetto della truffa, emerso durante le indagini, e legato al coinvolgimento dei gruppi malavitosi. Tra i falsi braccianti scoperti, infatti, all'incirca una decina sono state le persone risultate legate da vincoli di parentela ad alcuni clan locali.

* Ultimo aggiornamento ore 16.00

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