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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Truffatori in manette, anziani raggirati con la tecnica del finto avvocato: "Tuo nipote è nei guai, servono soldi per aiutarlo"

Due incensurati, un uomo di 26 anni e una donna di 27, arrestati dai carabinieri: sarebbero i responsabili di almeno tre raggiri messi a segno tra Bari e provincia. Sarebbero così riusciti ad incassare almeno 17mila euro in denaro e gioielli

"Pronto? Sono l'avvocato di suo nipote: ha avuto un incidente ed è stato trattenuto in caserma, servono soldi per il rilascio". Così un complice contattava l'anziana vittima prescelta, eventualmente passando al telefono un sedicente 'maresciallo dei carabinieri'. Poi un altro complice si faceva carico di presentarsi a casa dell'anziano, con il volto spesso coperto da capellino, incassando il denaro o, in alternativa, facendosi consegnare anche gioielli ed altri preziosi, approfittando della circostanza che l’anziano era spesso solo in casa.

Con questa tecnica ormai consolidata, i truffatori avrebbero a messo almeno tre colpi fra il mese di maggio e novembre del 2019, ai danni di anziani residenti a Bari, Polignano a Mare e Monopoli, mentre un quarto tentativo è stato sventato dai parenti della vittima accortisi in tempo del pericolo. Due componenti della banda sono stati individuati dai carabinieri di Monopoli e sono finiti in manette: si tratta di due incensurati, un uomo di 26 anni, operaio trasportatore e una donna 27enne, disoccupata, entrambi campani (gli arresti sono stati eseguiti con la collaborazione dei comandi Provinciali Carabinieri di Napoli e Verona).

Le indagini, condotte con strumenti tecnici, hanno dimostrato come i due facessero parte di una organizzazione in grado di pianificare meticolosamente le truffe mediante una suddivisione dei ruoli, ovvero dai registi, cioè coloro che si occupavano della selezione delle vittime, scrutando nelle parentele, a quelli che contattavano telefonicamente gli anziani per ingannarli, fino a coloro che si recavano in trasferta per prelevare il denaro dall’abitazione delle vittime. Non si esclude che il gruppo possa aver colpito anche in altre provincie del territorio nazionale, potendo contare su una organizzazione in grado di fornire non solo mezzi e sim, ma anche di falsificare i documenti di riconoscimento, necessari per prenotare alberghi o auto a noleggio.

In un caso, verificatosi in Monopoli, l’inganno non è andato a buon fine in quanto la vittima, allarmata dalla telefonata dei sedicenti avvocato e carabinieri, aveva chiesto l’aiuto dei parenti.

Il provento delle attività illecite è stato stimato in 17mila euro circa, fra denaro contante e gioielli. Al termine delle formalità un indagato è stato sottoposto ai domiciliari mentre la donna è stata condotta in carcere a Bari.

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