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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Uliano Lucas: "Una foto ci parla anche di democrazia"

Lo storico fotoreporter milanese alla Galleria del Catapano: "Oggi esiste un deficit di conoscenza circa i meccanismi che regolano la comunicazione visiva"

“L’immagine riguarda anche la democrazia, perché con essa si costruisce la percezione che la società ha di se stessa e delle sue trasformazioni”. Ha esordito così Uliano Lucas nell’incontro organizzato nella Galleria del Catapano dalla neonata associazione ‘Fotografi di Strada’. Lo storico fotoreporter indipendente, da taluni considerato uno dei maestri dello scatto al servizio dell’impegno sociale e culturale, ha ribadito come oggi ci sia un problema di conoscenza dei meccanismi che regolano il sistema della comunicazione visiva. Perché un giornale sceglie una foto anziché un’altra? In  quale conteso la inserisce? Con che tipo di commento la supporta? “Sono domande a cui molti dei lettori di oggi non sanno rispondere e ciò provoca un grande problema di lettura e comprensione del mondo oltre che degli universi simbolici ad esso legati”, spiega Lucas prima di presentare alcuni dei suoi lavori fotografici in assoluto silenzio perché, chiarisce, “la fotografia è anzitutto sensazione”.
 
In particolare ha mostrato le foto che hanno permesso di raccontare la realtà della casa circondariale di Bollate, in provincia di Milano. Volti, ambienti, luci, prospettive, quotidianità, angolazioni: nel flusso delle istantanee in bianco e nero si è ricostruita la narrazione di un luogo che racchiude l’esistenza di centinaia di vissuti.   
Nel corso dell’incontro è stata anche presentata l’autobiografia di Lucas, curata dalla storica della comunicazione visiva Lucia Miodini. Una vita trascorsa con una macchina fotografica al collo e con l’obiettivo di raccontare il mondo attraverso i propri occhi. E’ stato lo stesso Lucas a mostrare alcune istantanee scattate nel corso di questi anni; foto d'archivio che abbracciano gli ultimi tre decenni e che scandiscono alcune tappe del suo  percorso professionale: dai reportage in Europa a quelli sull'Africa, dalla tragedia dell’assedio di Sarajevo, colta nella quotidianità del suo dramma, all’attenzione rivolta al mondo del volontariato e al tema dell’integrazione multietnica.

Lucas ha salutato il folto pubblico arrivato ad ascoltarlo raccontando i suoi primi passi e la frequentazione in quella “università popolare”  quale il 'Bar Jamaica ' di Milano. “In quel luogo, durante gli anni 70, sono cresciuti decine e decine di scrittori, giornalisti, letterati e fotografi”; racconta. “Ci aprivamo al mondo attraverso il dialogo e la conoscenza, strumenti necessari ed indispensabili anche per l’avvenire”.

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