rotate-mobile
Cronaca

Università, i rettori baresi: "Ripristinare risorse senza penalizzare il Sud"

Per Uricchio e Di Sciascio, nel Mezzogiorno "è maggiore il numero di studenti che, a causa di condizioni economiche svantaggiate, non pagano le tasse pesando maggiormente sul bilancio dell'università"

"Ripristinare il criterio dell'equità nella ripartizione delle risorse umane tra le università italiane, senza più adottare parametri che, inevitabilmente, penalizzano quelle del Sud dove vi sono condizioni socio-economiche svantaggiate". Lo hanno chiesto i rettori dell'Ateneo e del Politecnico di Bari, Antonio Uricchio e Eugenio Di Sciascio, insieme al movimento dei ricercatori Riuniba e alle associazioni studentesche, ai parlamentari pugliesi di ogni schieramento politico, durante un incontro avuto in mattinata. Questi ultimi hanno "garantito pieno sostegno alle loro richieste".

I rettori chiedono, in particolare, che sia rivisto il decreto col quale lo scorso ottobre si è legata l'assegnazione dei punti organico, ovvero il numero dei docenti da assumere, "soprattutto alle tasse universitarie che vengono pagate negli atenei". Nel Mezzogiorno, evidenziano i rettori, "è maggiore il numero di studenti che, a causa di condizioni economiche svantaggiate, non pagano le tasse pesando maggiormente sul bilancio dell'università". Per questo il prossimo 28 novembre a Napoli, quando i rettori del Sud incontreranno il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza che li ha convocati, proporranno che il riparto tenga conto di alcuni punti, tra cui "l'indice di deprivazione sociale in base ai dati Istat, i costi standard di ogni studente e il numero di studenti esonerati dal pagamento delle tasse".

Quello che "chiediamo - aggiunge il rettore dell'Ateneo di Bari - è l'inserimento dei parametri di contesto e la tassazione figurativa", ovvero di inserire nel calcolo anche quelli studenti che sono esenti dal pagare le tasse ma i cui costi ricadono sull'università: a Bari sono circa 7.500. "Siamo fiduciosi - conclude Uricchio - anche perché questa mattina la presenza dei parlamentari dimostra unità d'intenti in una battaglia che riguarda il futuro dei nostri giovani". Di Sciascio ha poi sottolineato che a Bari "l'università ha rappresentato un'ascensore sociale e i figli di famiglie in condizioni socio-economiche svantaggiate hanno avuto la possibilità di studiare e ce l'hanno fatta. Perché adesso ci costringono ad alzare le tasse e ad escludere dal diritto allo studio migliaia di giovani? Non lo faremo mai". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Università, i rettori baresi: "Ripristinare risorse senza penalizzare il Sud"

BariToday è in caricamento