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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Vaccinazione anti Covid, nel centro di ascolto di Japigia giornata di somministrazioni per i cittadini del campo rom

Le operazioni vaccinali sono iniziate alle ore 10 e proseguiranno fino alle 18. Alla prima vaccinazione accederanno sia adulti che minori, di età compresa fra i 5 e i 18 anni

Si è svolta questa mattina. egli spazi del Centro servizi per le famiglie in via Giustino Rocca, a Japigia, la giornata straordinaria per la vaccinazione anti-covid 19 rivolta alle famiglie rom del campo di Santa Teresa e ad alcune categorie di cittadini particolarmente vulnerabili, che ad oggi non sono riusciti ancora ad accedere ai servizi di vaccinazione.

Gli spazi del Centro di ascolto per le famiglie di Japigia sono stati allestiti sotto la supervisione della Asl e degli operatori del Dipartimento di prevenzione con percorsi differenziati, di ingresso e uscita, una sala di attesa dove vengono raccolti i dati anamnestici e firmato il consenso informato e una seconda sala per l’osservazione post-somministrazione. A curare le somministrazioni il team mobile del Dipartimento di prevenzione Asl - composto da un medico e due infermieri del 118 - coordinato dalla dottoressa Antonella Spica. Le operazioni vaccinali sono iniziate alle ore 10 e proseguiranno fino alle 18. Alla prima vaccinazione accederanno sia adulti che minori, di età compresa fra i 5 e i 18 anni.

“L’accesso alle cure e alla vaccinazione è un diritto per tutti, specialmente per i soggetti più fragili che, a causa delle proprie condizioni, hanno maggiori difficoltà ad inserirsi in un sistema di prevenzione e salute ordinario come nel caso dei migranti, delle persone senza dimora e della comunità rom - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Ringrazio il distretto sanitario per aver accolto con grande professionalità la nostra richiesta di organizzare queste giornate straordinarie di lavoro, anche alla luce del percorso intrapreso come assessorato al fine di assicurare visite mediche e copertura sanitaria a tutti i cittadini, ad esempio attraverso la richiesta alla Regione per l'attribuzione del codice regionale ENI, al fine di tutelare in particolare i minori rom presenti sul territorio consentendo loro l'accesso alle prestazioni sanitarie, in coerenza con gli obiettivi del progetto Rom Sinti e Caminanti che negli ultimi anni ci ha visi impegnati per favorire in particolare l’inclusione scolastica e il sostegno alla genitorialità”.

“Continuiamo a collaborare con il Welfare - spiega il direttore del Dipartimento di prevenzione Domenico Lagravinese - con l’obiettivo di raggiungere e quindi proteggere tutte quelle comunità che difficilmente si riescono a coinvolgere facilitando l’accesso alla vaccinazione, come già accaduto con i senza tetto e i migranti. Nessuno viene lasciato indietro. L’attenzione del Dipartimento - continua - è rivolta anche ai socialmente fragili, come le popolazioni itineranti e la vaccinazione in questo caso, oltre ad essere un atto di protezione per loro, lo è anche per i cittadini stanziali”.

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