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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Via Armando Perotti

Bagni distrutti a Parco Perotti: “Sono mesi che nessuno fa niente”

Servizi igienici danneggiati. I frequentatori: "E' un'area verde bellissima, ma manca la manutenzione"

Allarme bagni a Parco Perotti. La situazione di abbandono attraversa il polmone verde barese già da qualche mese. Il prato presenta diverse aree secche, le giostrine andrebbero risistemate, ma a destare preoccupazione sono soprattutto i bagni collocati lungo il confine del parco. Si tratta di container con all’interno servizi igienici, uno dei quali è stato completamente distrutto. Dentro i bagni (o quel che rimane) si trova di tutto: buste piene di rifiuti, cartacce e persino qualche profilattico. Le porte, invece, sono solo un ricordo del passato. 

“E’ una situazione presente già da qualche mese – commenta Gianluca A., 31 anni – Vengo a correre due volte a settimana e la cosa che mi lascia perplesso è come nessuno si occupi delle condizioni dei bagni”.  Parco Perotti è un riferimento per molti baresi che lo raggiungono per fare footing, giocare a pallacanestro e trascorrere un po’ di ore all’aria aperta. Ma la manutenzione complessiva è assai carente: “Dispiace vedere un’area verde così abbandonata – dice Francesco L., 40 anni - . Porto il mio bambino qui e devo dire che ci sarebbe tutto per poter costruire un parco urbano di assoluto livello, ma guardando i bagni si rimane attoniti”.

Parco Perotti, i bagni pubblici distrutti

Sul futuro del Parco pesa anche la questione delle proprietà delle terreno.  La Corte Europea dei diritti dell’Uomo ha condannato lo Stato italiano a rimborsare i costruttori di Punta Perotti per 49 milioni di euro. In soldoni, nella sentenza è stato stabilito che i terreni tornano nella proprietà delle società che costruirono il complesso di Punta Perotti, successivamente demolito per violazione della legge Galasso. Nella sentenza, infatti, è stato ribadito che la confisca del terreno (prevista con una legge nazionale) era illegittima in quanto le licenze edilizie erano state rilasciate dal Comune e non essendoci stata  una condanna penale non si sarebbe dovuto operare un provvedimento di confisca. Non è escluso che i costruttori possano decidere di ricostruire se non avranno una adeguata contropartita da parte del Comune.

“Sarebbe assurdo pensare che su questa area si possa edificare un altro palazzo”, è il commento  diffuso tra i frequentatori del Parco. Per il momento permangono problemi di manutenzione e il caso dei bagni ne è la dimostrazione più eloquente.

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