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Cronaca

Combattere la violenza domestica 'rieducando' gli autori dei gesti violenti: sottoscritto in Questura un protocollo d'intesa

Alla firma hanno preso parte il questore di Bari, Giuseppe Bisogno, la presidente del Cipm Puglia, Stefania Ciocchetti, e il dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Bari, Francesco Favuzzi

Un percorso per tutelare le persone vittime di violenza domestica, istitutionalizzando anche un percorso di 'rieducazione' del responsabile degli atti persecutori: è quanto contenuto in un protocollo d'intesa siglato questa mattina a Bari tra la Polizia di Stato e il Centro Italiano per la Promozione della Mediazione della Puglia. 

Alla firma hanno preso parte il questore di Bari, Giuseppe Bisogno, la presidente del Cipm Puglia, Stefania Ciocchetti, e il dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Bari, Francesco Favuzzi, Il Protocollo ha lo scopo di istituzionalizzare il percorso di “rieducazione” del destinatario dell’ammonimento del Questore, misura introdotta nel 2009 nei confronti di chi sia responsabile di atti persecutori, come strumento di tutela a disposizione della persona offesa, alternativo alla querela ed esteso nel 2013 alle vittime di violenza domestica, che può essere adottata dal Questore sulla base di una segnalazione, non anonima, proveniente da chiunque (medici del pronto soccorso, personale di polizia giudiziaria, vicini di casa, familiari, e non solo)

Sono 26 le Questure che hanno già firmato, rinnovato precedenti accordi o predisposto bozze di accordo. Tra le 13 che hanno avviato il Protocollo già da qualche tempo, è stata effettuata una verifica dei risultati ottenuti, che ne confermano la validità: solo il 6% circa dei soggetti ammoniti che hanno intrapreso il percorso di trattamento volontario sono risultati recidivi, percentuale che scende al 4% per la Questura di Milano.

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