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Giovedì, 23 Marzo 2023
Cronaca

94 donne uccise in un anno: nei corridoi di Lingue nomi, frasi e numeri per ricordare le vittime di femminicidio

L'iniziativa promossa dai ragazzi di Zona Franka, Link Bari e Unione degli Studenti in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Nomi, frasi e numeri per ricordare ciascuna delle 94 donne vittime di femminicidio nel 2019. L'iniziativa è stata promossa in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza di genere, dalle studentesse e gli studenti di Zona Franka, Link Bari e Unione degli Studenti Bari, che hanno voluto portare "nuovamente il tema delle discriminazioni nei luoghi che si vivono ogni giorno, scuole e università".

"La stampa in questi giorni ha parlato dei 94 femminicidi che si sono consumanti da gennaio 2019 a oggi: nel palazzo del dipartimento di Lingue li abbiamo esposti tutti, per restituire una storia collettiva ad ognuna di queste donne, uccise, prima che dalla mano di un uomo, dal benestare di una società sessista e noncurante della vita delle donne." dichiara Savino Ingannamorte, coordinatore cittadino di Link Bari.

"Dopo essere scese in piazza a Roma questo sabato con Non Una Di Meno per ribadire che ci vogliamo vive, e aver riempito i corridoi dei luoghi della formazione con frasi e numeri delle discriminazioni, abbiamo oggi esposto gli striscioni per chiedere che dai saperi, dalla formazione dei cittadini e delle cittadine, vengano abbattuti gli stereotipi e le discriminazioni alla base della violenza patriarcale." Aggiungono le studentesse e gli studenti dell'Unione degli Studenti Bari. 

"Vogliamo che si pensi all'autodeterminazione economica della donna (con l'accesso e le tutele sul lavoro, con il reddito) come fondamentale per la fuoriuscita dalla violenza, vogliamo che l'emancipazione culturale passi anche per i piani di studio, sia nella didattica già esistente studiando il ruolo delle donne nel progresso storico-scientifico, sia attraverso l'educazione affettiva e sessuale, che formi una generazione che sappia cosa è il rispetto dell'altro e rompa, una volta per tutte, la cultura dello stupro e della prevaricazione." Conclude Carolina Velati, coordinatrice di Zona Franka. 

A proposito di ciò - ricordano gli studenti - non basta più ricordare le donne coraggiose che hanno permesso di riconoscere la gravità della violenza sessuale (pensiamo a Franca Viola, che nel 1965 con la sua opposizione permise di cambiare la legge sul matrimonio riparatore): due vicende che riguardano giovanissimi italiani nell'ultimo anno ci fanno presente come nè la cultura di alcune persone nè il sistema giudiziario sia cambiato più di tanto. Il riferimento è ai due ventenni che a Londra hanno esultato dopo aver stuprato una ragazza in discoteca e, condannati a 7 anni, hanno dichiarato di aver agito per "cultura". E ancora, allo stupro messo in campo a Viterbo da due militanti di Casapound, organizzazione neofascista, per il quale sono stati condannati solo a 2 anni, dopo aver diffuso tutto il materiale nelle chat Whatsapp. Per questi episodi, per tutti gli episodi di violenza ai quali nemmeno noi studentesse baresi siamo immuni, bisogna istituitire sportelli dei Centri Anti-Violenza in scuole e università, nonché rifinanziati questi ultimi per poter permettere di svolgere la loro fondamentale azione sul territorio.

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