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Venerdì, 22 Settembre 2023
Cronaca

Violenze su detenuto nel carcere di Bari, uno degli agenti ammette e chiede scusa

Dei tre poliziotti penitenziari uno avrebbe ammesso i fatti contestati, l'altro invece avrebbe respinto le accuse, mentre un terzo si è avvalso della facoltà di non rispondere

Si sono tenuti oggi gli interrogatori di garanzia dei tre agenti di Polizia penitenziaria arrestati lo scorso 9 novembre con l'accusa di  "torture" su un detenuto 41enne, con problemi psichici, nel carcere di Bari.

Come riporta l'Ansa, uno dei tre poliziotti penitenziari, Domenico Coppi, assistito dall'avvocato Fabio Schino, avrebbe ammesso "i fatti contestati" chiedendo "scusa" e riferendo di "aver sbagliato". Ha risposto alle domande del gip anche un altro dei tre agenti, Raffaele Finestrone, difeso dall'avvocato Donato Marcucci, che avrebbe invece respinto le accuse riferendo di essere intervenuto in una "situazione di pericolo in seguito all'incendio". Si sarebbe invece avvalso della facoltà di non rispondere, riporta ancora l'agenzia, Giacomo Delia, il terzo agente ai domiciliari, difeso dall'avvocato Antonio La Scala.

Nell'inchiesta sulle presunte violenze, che sarebero avvenute lo scorso 27 aprile, dopo che il detenuto aveva dato fuoco a un materasso nella sua cella, sono complessivamente quindici gli indagati: tra loro, anche tre operatori sanitari del penitenziario. Degli agenti indagati, altri sei sono stati colpiti dalla misura della sospensione temporanea, dagli 8 ai 12 mesi.

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