"Voto di scambio" e "corruzione elettorale" alle Amministrative 2019: in diciannove a processo, tra loro anche Ferri e Canonico
Le indagini sono coordinate dai pm della Dda Fabio Buquicchio e Michele Ruggiero. L'inchiesta riguarda le Elezioni comunali di Bari e Valenzano svoltesi 4 anni fa
La gup del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, ha rinviato a giudizio 19 persone nell'ambito di un'inchiesta, denominata 'Valenza', su un presunto voto di scambio alle Elezioni amministrative del 2019 a Bari e Valenzano. Nell'elenco, a vario titolo, vi sono anche l'ex consigliera comunale barese Francesca Ferri, suo marito Filippo Dentamaro e l'imprenditore Nicola Canonico.
Le indagini sono coordinate dai pm della Dda Fabio Buquicchio e Michele Ruggiero. Per gli inquirenti sarebbe stata messa in piedi un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale selezionando e reclutando potenziali elettori. Voti che sarebbero stati acquisiti con un corrispettivo dai 25 ai 50 euro ad elettore, con preferenze convogliate verso Ferri, risultata poi eletta a Palazzo di Città con la lista 'Bari Sport - Di Rella sindaco'. L'esponente politica e il suo compagno avrebbero costituito e promosso la presunta associazione per delinquere con Canonico che avrebbe avuto un ruolo di "garante" per il suo "prestigio politico" e la sua "caratura pubblica".
Per le Comunali di Valenzano, invece, l'obiettivo di Ferri e Dentamaro sarebbe stato quello di eleggere in Consiglio, attraverso "voti della malavita", alcuni candidati che avrebbero potuto favorire determinati provvedimenti, piazzando consiglieri tra maggioranza e opposizione. Gli inquirenti, nelle indagini, hanno fatto riferimento a una modifica del piano regolatore comunale per rendere edificabili alcuni terreni riconducibili al presunto boss valenzanese Salvatore Buscemi. Una strategia che avrebbe consentito di avere una forma di controllo indiretto sul Consiglio comunale.